Locali, scatta a fine anno l’obbligo dei nuovi dehors

Fipe: crisi e poco tempo a disposizione, chiederemo una ulteriore dilazione
Dehors sul canale di Ponterosso
Dehors sul canale di Ponterosso

Entro la fine di dicembre fuori dagli esercizi pubblici dovranno sparire ombrelloni di mille colori, sedie o tavoli bianchi o di altre tinte non contemplate dal nuovo regolamento sugli arredi esterni di bar e ristoranti. La proroga concessa dal Comune è scaduta, i permessi di occupazione del suolo pubblico - tranne una trentina - sono stati ritirati e ora fuori dai locali dovranno essere collocati arredi con le medesime caratteristiche riportate nei nuovi progetti presentati al Comune di Trieste alla luce del nuovo regolamento. Anche se la Fipe si appresta a chiedere un’ulteriore proroga.

Chi accoglieva i suoi clienti sotto ombrelloni di colori diversi da quelli previsti, con sedie e tavolini non conformi alle direttive del regolamento comunale sui dehors, ha presentato la domanda di licenza per l'occupazione del suolo pubblico con nuovi parametri. Ora quei parametri in base ai quali sono stati redatti i progetti - spesso a cura di studi di architettura - dovranno ora concretizzarsi davanti ai locali. A vigilare ci saranno i vigili urbani, che partiranno con i controlli. Chi invece ha fatto appello a un regime transitorio di adeguamento - pochi a Trieste - avrà tempo di mettersi in regola fino alla fine del 2015. Il problema è più impellente per chi ha fatto richiesta di occupazione del suolo pubblico annuale, chi dispone di arredi esterni tutto l'anno. E di locali simili in città ce ne sono parecchi. Gli altri hanno già rimosso i propri arredi esterni.

Giorni fa la Fipe ha inviato ai gestori una mail ricordando che l’obbligo dell’adeguamento scatta indifferibilmentea a fine anno. «Il problema coinvolge soprattutto i locali sistemati nella zona A, quella centrale, - spiega Fabrizio Ziberna, direttore della Fipe - per gli altri il regolamento è meno rigido. Ora invece siamo in attesa di capire quali saranno i risultati dell'accordo tra ministero dei Beni culturali e Regione: da quell’accordo dipenderà la sistemazione di fioriere e pedane». Elementi che ad oggi sono off-limits: lo testimoniano alcuni locali che presentata la domanda di occupazione del suolo pubblico con una deroga per alcune fioriere o pedane, si sono visti negare la possibilità dalla soprintendente ai Beni architettonici e paesaggisti Maria Giulia Picchione. È il caso ad esempio del buffet di via Belpoggio "Al Spaceto" che con una lettera firmata da Picchione si è visto negare la richiesta di mantenere due delle fioriere utilizzate per sorreggere gli ombrelloni. Per protesta il gestore ha tolto ogni arredo.

«Entro la fine dell'anno dovrebbe inoltre venire stipulato l'accordo tra Regione e ministero per i Beni culturali per la sburocratizzazione delle procedure a sfondo turistico in ragione della specialità del Friuli Venezia Giulia - evidenzia Elena Marchigiani, assessore comunale all'Urbanistica - e in quel contesto dovrebbe essere specificato che fioriere e pedane non dovrebbero essere sottoposte a parere della Soprintendenza. E a seguito di quella stipula entro marzo ci sarà una revisione del regolamento comunale sui dehors».

«Chiederemo comunque una proroga al Comune, almeno fino ad aprile», dice come si accennava Bruno Vesnaver, presidente della Fipe: «Le difficoltà economiche che i gestori stanno affrontando ma anche il poco tempo a disposizione non consentono a tutti di adeguarsi così velocemente e con facilità».
 

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