Locali chiusi a mezzanotte e niente alcol per strada dalle 22: la nuova ordinanza per le zone rosse di Trieste

Il sindaco ha diramato tre ordinanze restrittive «urgenti» per contrastare violenza e degrado. Da piazza Libertà a viale D'Annunzio: la misura sarà valida fino al 31 marzo nelle aree attenzionate

Gianpaolo Sarti
Polizia in piazza Goldoni a Trieste (Lasorte)
Polizia in piazza Goldoni a Trieste (Lasorte)

Il provvedimento “bis”, dopo l’istituzione delle zone rosse su decisione della Prefettura, porta la firma del sindaco Roberto Dipiazza e ha lo stesso obiettivo: contrastare la violenza e il degrado prima che la situazione sfugga completamente di mano. E questo proprio all’interno delle zone rosse individuate nelle aree attorno a piazza Verdi (con parte delle Rive), piazza Libertà e le piazze Perugino e Goldoni.

Il sindaco ha diramato tre ordinanze restrittive «urgenti» che impongono ai locali situati nei tre perimetri di chiudere a mezzanotte. Non solo: a partire dalle 22 è vietato a chiunque detenere e consumare bevande in bottiglie di vetro o lattine, nonché alcolici, per strada. La misura sarà in vigore dalla mezzanotte di giovedì 23 gennaio fino al 31 marzo.

Locali chiusi a mezzanotte nelle zone rosse di Trieste: la nuova ordinanza

Le motivazioni

Il sindaco ha preso atto che da piazza Perugino fino alle Rive e piazza Libertà «si sono verificati episodi di violenza, anche grave, con il coinvolgimento di diverse persone, da parte degli avventori in prossimità dei pubblici esercizi, favoriti dalla possibilità di consumare bevande all’esterno dei locali». Le recenti cronache hanno più volte riferito di risse innescate da persone spesso ubriache.

I rischi

Si teme una «recrudescenza» del fenomeno. Gli stessi residenti lamentano continue situazioni di violenza, per non parlare di chi è costretto a convivere con gli schiamazzi sotto casa fino a ora tarda notte. E che poi si ritrova di mattina, davanti ai portoni, bottiglie, cocci di vetro e urina. Una condizione, evidenzia Dipiazza, che rappresenta «un grave pregiudizio al decoro e alla vivibilità urbana» tale «da generare una diffusa percezione di degrado del territorio».

Scattano le tre zone rosse per arginare risse e rapine nel centro di Trieste
Il primo giorno di zona rossa in largo Barriera (Lasorte)

Le ordinanze comunali sono scattate per effetto dell’ultima riunione in Prefettura in sede di Comitato d’ordine pubblico e sicurezza in cui era stata condivisa la necessità – insieme all’adozione delle zone rosse anti criminalità – di un atto idoneo «a scoraggiare la formazione di tali assembramenti nelle zone in oggetto», così da tutelare la tranquillità dei residenti e preservare il decoro.

Le zone

I perimetri coincidono con le tre zone rosse anti criminalità individuate dalla Prefettura, compresi i margini esterni e le intersezioni delle singole strade.

E dunque, per quanto riguarda le zone 1 e 2, da piazza Libertà, largo Città di Santos, corso Cavour, via Galatti, piazza Oberdan, via Carducci, piazza Dalmazia, via Ghega, via Cellini, a passo di piazza Fonda Savio, via San Carlo, Riva Tre Novembre, molo Audace, via Einaudi, piazza Verdi, nonché all’interno della galleria del Palazzo del Tergesteo.

 

Così la zona 3: il perimetro dei divieti prosegue con via Limitanea (sopra piazza Perugino), via Donadoni, via Matteotti, via Manzoni, via Pascoli, piazza Garibaldi, via Oriani, largo Barriera, via Carducci, piazza Goldoni, via Pellico, Scala dei Giganti, fino a via del Monte, corso Saba, via delle Zudecche, via D’Annunzio sino all’intersezione con via Limitanea.

 

 

I divieti

I locali, i bar, i negozi di alimentari e anche i distributori automatici hanno l’obbligo di abbassare le serrande a mezzanotte. Possono riaprire alle 6 di mattina. Dalle 22 alle 6, inoltre, non si può stare nelle piazze e in strada consumando o comunque tenendo con sé bevande «di qualsiasi genere» in bottiglie di vetro o lattine. Insomma, dalle dieci di sera in poi è vietato bere alcol all’aperto.

Oltre alle consegne a domicilio, agli esercenti è consentito somministrare bevande ai clienti «che usufruiscono delle eventuali strutture fisse o mobili autorizzate, dunque sedie, tavolini e poggiagomiti ubicati all’esterno dei locali nelle loro aree di pertinenza». —

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