Lo Zoncolan a misura di cicloturisti

Da Ovaro un anello tra i borghi carnici alla scoperta di luoghi sconosciuti
In bici sullo Zoncolan in una foto di archivio
In bici sullo Zoncolan in una foto di archivio

TRIESTE Il monte Zoncolan è un mito del ciclismo contemporaneo: quasi un mostro sacro, adatto ai campioni del Giro d'Italia che quando si inerpicano su per questi tornanti, vengono accolti da centinaia di migliaia di spettatori che trasformano le silenziose strade di montagna in uno stadio a forma di serpente.
Ma lo Zoncolan e i suoi dintorni, presi dalla giusta prospettiva, possono essere meta anche per cicloturisti: impegnativa certo, ma non impossibile, soprattutto se ci si prepara adeguatamente, e non solo a livello di resistenza muscolare e di abitudine alla salita. Per godersi questi territori infatti, senza sputare l'anima a metà percorso, è opportuno studiarsi l'itinerario prima di partire, basandosi magari su una guida ben fatta come "Zoncolan e dintorni in bicicletta. I migliori itinerari tra le montagne della Carnia" della casa Ediciclo.

A firma di Roberto Russi, che ha già al suo attivo altri titoli come i tre libri Friuli Venezia Giulia - Valli del Natisone - Dolomiti Bellunesi in mountain bike, la guida è comunque dedicata a ciclisti che han fiato e gambe, e principalmente a chi pedala su strada: tra gli itinerari descritti, quello che mi sento di proporvi (e magari di provare quanto prima), è l'unico valutato di media difficoltà.

Un emozionante anello tra pittoreschi e caratteristici borghi carnici, con Ovaro come luogo di partenza e di arrivo per un itinerario di 30 chilometri, con un dislivello di 685 metri. Il tempo di percorrenza previsto è di un'ora e mezza, per una pedalata la cui pendenza massima è del 10% e la quota più alta raggiunta sono i 725 metri di Avaglio. Il percorso, pur essendo lungo, è un concentrato di bellezza e luoghi incantevoli che la Carnia può offrire. Da Pieve di Santa Maria di Gorto alle piccole frazioni di Cella, Agrons e Muina sulla sponda destra della val Degano; ai lavatoi di Avaglio, raro monumento storico di architettura spontanea risalente al secolo XVIII; al piccolo Santuario della Madonna di Trava. In queste zone si trova anche la ciclabile Villa Santina-Ovaro, un percorso di circa nove chilometri adatto anche a famiglie con bambini: inizialmente su fondo asfaltato, la pista si sviluppa poi su fondo sterrato compatto.

La prima parte corre lungo il torrente Degano; nella seconda parte, dopo aver attraversato la strada statale SS 335 e dopo esser transitata per la minuscola frazione di Chiassis lungo la viabilità comunale ordinaria, la pista prosegue nuovamente su sfondo sterrato, sviluppandosi in posizione alta e dominante rispetto alla Val Degano. Questo è il tratto più spettacolare, che corre lungo un vecchio tracciato ferroviario dismesso che include l'attraversamento di due gallerie illuminate. La pista si conclude proprio nel centro di Ovaro, in prossimità del grande arco in legno posto all'inizio della mitica salita per lo Zoncolan. Al termine del percorso, il consiglio dell'autore è di concludere la gita con un ottimo spuntino all'osteria Matoga, situata proprio nei pressi.
 

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