Lo tsnumani Covid travolge l’economia Si salvano benzinai e agenti immobiliari

Affari in salvo anche per farmacie e negozi di alimentari. In ginocchio invece commercio ambulante e agenzie di viaggio
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 02.12.2020.- Negozi chiusi con cartelli. Calle dei Fuseri.
Interpress\M.Tagliapietra Venezia 02.12.2020.- Negozi chiusi con cartelli. Calle dei Fuseri.



Il 2020 passerà alla storia come uno degli anni più bui dell’economia cittadina. Lo dimostra la fotografia scattata da Confcommercio Trieste. I presentati ieri nel corso della tradizionale assemblea camerale di fine anno rappresentano un vero e proprio “tsunami” che ha coinvolto la maggior parte delle categorie aderenti.

Solo pochissime sono riuscite a restare a galla e e non rischiare di affogare. La prima è quella degli agenti immobiliari che hanno potuto contare su un mercato rimasto tutto sommato dinamico; la seconda riguarda il rinato comparto carburanti che, seppur indirettamente, proprio dall’emergenza pandemica ha beneficiato grazie all’allineamento dei prezzi dei listini regionali con quelli sloveni e della precedente chiusura delle frontiere con la vicina repubblica.

Gli altri settori sui quali l’emergenza non ha inciso negativamente sono le farmacie e i negozi di generi alimentari di prossimità, realtà rimaste attive anche durante il blocco in quanto afferenti a prodotti di prima necessità e che ora registrano dei consuntivi positivi.

Le note positive riguardo il commercio giuliano, però, finiscono qui. Spulciando tra i dati presentati, i bersagli più colpiti dalla pandemia sono senz’altro il commercio (-30%, soprattutto su abbigliamento e calzature), con ricadute particolarmente negative in periferia: a questo riguardo va evidenziato il dato fornito dal consorzio “Insieme a Opicina” che lamenta, negli esercizi commerciali del borgo carsico, ammanchi che vanno dal 30 al 50%. Male anche la grande distribuzione organizzata. Su tutti spicca il dato di Montedoro, che segnala perdite di circa 12 milioni di euro, con un -20% abbondante rispetto al 2019. Anno da dimenticare anche per il commercio ambulante (-60%) e, seppure in misura minore, pure per gli operatori del Mercato ortofrutticolo all’ingrosso che, a fine anno, prevedono un calo del fatturato attorno al 10%.

Le categorie più devastate dai ripetuti stop dell’attività e dal crollo del turismo, però, sono state ovviamente le agenzie di viaggio e i tour operator (con perdite comprese fra l'80 e il 90%), le strutture ricettive (fra il -60 e il -70%) e i pubblici esercizi (-50%). Ad essere toccati dalla pandemia anche i servizi alle imprese, con gli spedizionieri del porto che stimano un decremento al 31 dicembre fra il 15 ed il 20%, con una seconda ondata di Covid -19 che potrebbe arrecare passivi ancora più rilevanti rispetto alla prima, avendo interessato fortemente i Balcani. Il 2020 sarà un anno negativo anche per gli agenti marittimi (-10%), con un trend da ascrivere al calo dei traffici di petrolio e di rinfuse liquide, nonché allo stop del traffico crocieristico. «La crisi degli anelli terminali della filiera - spiega il presidente della Confcommercio giuliana, Antonio Paoletti – ha generato un effetto domino, riscontrato ad esempio dagli agenti e rappresentanti di commercio nella misura fra il 30 e il 40%, soprattutto nei segmenti afferenti appunto ad accoglienza e alla ristorazione o dal mondo caffeicolo che, solo nel primo semestre, ha registrato una flessione del 20%».

Decisov è stato l’impegno svolto da Confcommercio in risposta alle esigenze delle imprese, a cominciare dall’assistenza e alla consulenza fornita dagli uffici ad oltre 800 aziende per la fruizione di contributi, agevolazioni ed opportunità di vario carattere. Fondamentale, per le categorie maggiormente colpite dalla crisi economica, si sono rivelate l’attivazione di varie linee di credito a favore dei Confidi, la sospensione dell’Irap e del pagamento delle rate dei finanziamenti agevolati, il rinvio della riscossione di Tari, Cosap, della tassa sulla pubblicità e quella sull’utilizzo dei dehors. Un’altra azione di sollievo, svolta da Confcommercio nei confronti delle categorie maggiormente colpite dall'emergenza, è stata l’erogazione attraverso il CATT (Centro di Assistenza Tecnica per le imprese del Terziario) di quasi 33 milioni di euro in forma di contributi a fondo perduto per il turismo, bonus sulle locazioni commerciali e per i bandi Covid. Da ricordare anche l’impegno dell’Ente Bilaterale del Turismo e del Commercio che ha predisposto fondi ad hoc sia a beneficio dei dipendenti dei due settori che delle imprese. —

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