Lo stop al sacco nero “aiuta” la differenziata

Risultati positivi: sale il recupero di carta e cartone, plastica e lattine, umido e scende il materiale da condurre al termovalorizzatore di Trieste
Di Francesco Fain

Sono stati banditi nel giugno scorso. I sacchi neri delle immondizie vengono utilizzati ormai soltanto come... involucro dei parchimetri sfasciati dai vandali. Se ne vedono pochi ai bordi delle strade utilizzati per lo scopo per cui sono stati realizzati: raccogliere rifiuti. Ed è positivo.

Questa è la riprova che la mini-rivoluzione introdotta da Isontina Ambiente sta sortendo i suoi primi effetti. Ma oltre alle sensazioni visive intervengono i numeri. Lo stop al sacco nero e il ritorno in grande stile del sacco giallo hanno finito con il far incrementare la raccolta differenziata. Certo, è ancora presto per alzare i calici e fare un brindisi ma i primi segnali sono decisamente positivi e sono riassunti nel grafico a fianco.

I numeri

nel dettaglio

Il secco residuo (quello che viene inviato al termovalorizzatore e il cui smaltimento costa molitissimo) ha conosciuto nel luglio scorso un calo in termini di quantità del 20% rispetto a maggio, rispetto a quando cioé il sacco nero imperversava. Contemporaneamente si è accresciuta la raccolta differenziata dell’umido (+25%), della carta e cartone (-4%) e della plastica e lattine (+10%). Sono positive anche le variazioni sempre del mese di luglio 2014 raffrontate con luglio 2013. Da questa prima verifica, dunque, l’andamento della raccolta ha avuto un esito positivo, nonostante il mare di polemiche scoppiate (soprattutto a Monfalcone) dopo l’introduzione del nuovo sistema.

«Prima di tracciare un bilancio definitivo aspetterei ancora - è prudente Giuliano Sponton, direttore di Isontina Ambiente -. L’arco temporale è ancora troppo breve per essere significativo, rappresentativo. Comunque, i primi segnali sono positivi e ci permettono di guardare con una certa serenità al futuro». Sponton non nasconde che resta molto da migliorare, «soprattutto - aggiunge - nelle due città (Gorizia e Monfalcone, ndr) dove andrà migliorata ulteriormente la comunicazione, in maniera tale che i cittadini capiscano l’importanza di non esporre più il sacco nero». Ma perché i sacchi neri, ad un certo punto, non sono stati più raccolti e sono stati contrassegnati dal bollino arancione “rifiuto non conforme”? Perché gli operatori non sapevano cosa contenessero. «Non possiamo pretendere che debbano aprire tutti i sacchetti. È una questione anche di rispetto nei confronti del loro lavoro», è stata la spiegazione data sin dalla prima ora dai vertici di Isontina Ambiente.

Stoccata

a Monfalcone

Luciano Zanotto, amministratore unico di Isa, non lo cita mai. Ma è chiaro che il riferimento è tutto al Comune di Monfalcone e alle polemiche che ha suscitato l’abolizione del sacco nero. «Se qualche amministratore locale, invece di scagliarsi contro questa nuova procedura, l’avesse appoggiata, oggi avremmo risultati di raccolta differenziata ancora più positivi. Dobbiamo capire che, con il sacco giallo, si migliora la selezione dei rifiuti e di conseguenza si abbattono i costi. Meno rifiuti si portano al termovalorizzatore di Trieste e più aumentano le possibilità di vedere le bollette calare». Aggiunge Zanotto: «Sapete quanto costa trasportare il materiale indifferenziato nel capoluogo giuliano? Centocinquanta euro a tonnellata. Non sono certamente bruscolini».

Infine, un breve ripasso. Come si fa a conferire correttamente il rifiuto secco residuo? A rammentare regole che già c'erano prima ma che con il tempo qualcuno ha iniziato a non rispettare più è la stessa Isa: va utilizzato solo il sacco giallo o il sacco rosso se il soggetto è un'azienda. Il sacchetto va esposto la sera precedente alla giornata del suo asporto. Non vanno utilizzati i sacchi neri. Per i pannolini o pannoloni richiedere al Comune di residenza il bidone giallo previsto per il loro conferimento: non infilarli nel sacco giallo. Così come non vanno inserite nel sacco giallo le siringhe per le quali c'è un secchiello, sempre di colore giallo, che va richiesto al proprio Comune.

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