Lo stadio Grezar riapre per 25 atleti. E ci si va a cambiare sotto la tribuna
TRIESTE Pino Grezar, il mediano del Grande Torino scomparso 71 anni fa nel tragico incidente di Superga, avrebbe salutato con presumibile soddisfazione il fatto che la riapertura degli impianti sportivi triestini, bloccati dal Covid-19, cominci dal campo dedicatogli a Valmaura. Ex stadio di calcio, oggi - dopo un lungo e sofferto restyling - impianto vocato all’atletica leggera gestito dalla Fidal, stamane il “Grezar” riapre i battenti per un gruppo di 25 atleti autorizzati ad allenarsi. Lo annuncia l’assessore comunale Lorenzo Giorgi, che espone condizioni & raccomandazioni per l’utilizzo. Con due turni di personale non ci saranno problemi di orario nell’accesso, che avverrà probabilmente dalla carraia. In coerenza con le dritte nazionali, è vietato l’ingresso negli spogliatoi e sono vietate le docce, per cui gli atleti si cambiano “alla vecchia” sotto la tribuna e al termine della seduta se ne vanno stile “sauvage”.
Dal punto di vista tecnico l’attività consentita, che si svolge a porte chiuse senza pubblico, si concentra in pista e nei salti. Chi pratichi il salto in alto, deve munirsi di un ampio asciugamano da stendere sul materasso, così da assorbire il sudore dello sforzo. Per analogia, chi adopera attrezzi - per esempio gli ostacoli - dovrà sanificarli dopo l’uso. La sabbia del salto in lungo non costituisce invece pregiudizio. Non si tocca l’erba - si raccomanda Giorgi - per cui niente lanci (pesi, martello, giavellotto), che rischiano di rovinare il manto: «Per ogni chiamata manutentiva partono 200 euro, non è il momento», dice l’assessore. Ovviamente i lanciatori possono allenarsi in pista evitando di applicarsi sulle specialità.
Ricordiamo che l’impianto originario, denominato “Littorio”, venne inaugurato il 25 settembre 1932, costruito per ospitare i mondiali di calcio del 1934. Chiamato dopo la guerra “Comunale”, fu intitolato nel 1967 a Grezar. Per molte stagioni impianto di riferimento della Triestina. Trasformato in una struttura polifunzionale, con una pista di otto corsie dedicata all’atletica leggera, dotato di una tribuna da 2410 posti, è stato riaperto il 29 giugno 2017 con l’assegnazione dei campionati italiani di atletica leggera.
Giorgi passa poi a un punto generale della situazione. La sua preoccupazione principale è il PalaChiarbola, perché era frequentato da centinaia di persone al giorno dalle 7.30 alle 23. Si sta provvedendo alla manutenzione, completata in una decina di giorni, ma si pongono due problemi alla riapertura: i criteri di sanificazione e l’impossibilità “indoor” di praticare sport di squadra come la pallavolo e la pallamano. Probabile un utilizzo parziale limitato alle discipline individuali come il pattinaggio.
Il “Rocco” sarà disponibile per l’Unione dal 18 maggio e si cercherà di aprire la palestra interna. Per gli impianti municipali dati in gestione alle società sportive, fermi restando i criteri basilari (no spogliatoi, rispetto delle distanze), i singoli sodalizi facciano capo alle federazioni di appartenenza: il Comune è comunque a disposizione per informazioni e consulenze. —
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