Lo squalo tigre nel golfo primo caso nei nostri mari

Esaminata da esperti la foto scattata da Walter Indrigo a ridosso della Diga Rizzo Il direttore dei musei scientifici Bressi: «È una specie rarissima nel Mediterraneo»
Di Pietro Spirito

È uno squalo tigre, Galeocerdo cuvier, l’esemplare fotografato in mare martedì mattina da Walter Indrigo, sommozzatore e pescatore professionista, a ridosso della Diga Rizzo, durante una battuta di pesca subacquea (in apnea). L’immagine postata da Idrigo su Facebook una volta tornato a casa, e subito rimbalzata agli onori delle cronache, ieri è stata esaminata da alcuni tra i massimi esperti di squali interpellati del direttore dei civici musei scientifici di Trieste, lo zoologo Nicola Bressi, che si è anche incontrato personalmente con Indrigo. È stata inoltre esaminata la scheda della macchina fotografica del pescatore, una Canon subacquea multiuso, per verificare l’autenticità dell’immagine e registrarne i dati (data e ora dello scatto). Tutta questa attenzione e premura per il semplice motivo che l’avvistamento di uno squalo tigre nel Mediterraneo, e per di più nell’Adriatico settentrionale, è un caso più unico che raro: «Dai dati conosciuti - spiega Bressi - esiste una sola segnalazione, per altro non provata, che risale a qualche anno fa nelle acque di Messina». «Gli squali tigre - continua Bressi - sono diffusi soprattutto nelle acque costiere dei mari tropicali, come il Mar Rosso, ma sono stati localizzati in tutte le acque temperate oceaniche». «Squali tigre - aggiunge il direttore dei civici musei scientifici - sono stati segnalati anche molto a Nord, lungo lo coste del Canada e dell’Inghilterra; l’esemplare visto a Trieste può essere arrivato attraverso il canale di Suez, ma anche attraverso Gibilterra». Insomma, per Bressi la segnalazione non solo è attendibile, «ma potrebbe essere il primo dato con il maggior margine di certezza sulla presenza di uno squalo tigre nel Mediterraneo».

Di fatto ci sono pochi dubbi che l’immagine della foto - per quanto parziale - ritragga proprio uno squalo tigre. Lo hanno riconosciuto esperti come Marco Costantini, responsabile Mare del Wwf Italia, Alessandro De Maddalena, autore di numerosi libri sui grandi squali bianchi, e persino Vincenzo Venuto, biologo nonché autore e conduttore di programmi televisivi di successo come Missione Natura e Life-Uomo e natura: «Ho nuotato molte volte con gli squali tigre - afferma Venuto -, ho esaminato la foto pubblicata dal Piccolo e ci sono pochi dubbi: quello è uno squalo tigre. E se la foto è stata davvero scattata nel Golfo di Trieste...bè, allora è un evento unico, nonostante altre specie di pesci tropicali, come il pesce balestra, siano state già osservate nel Mediterraneo».

Del resto ieri lo stesso Walter Indrigo, raccontando la sua avventura a Nicola Bressi e ai suoi collaboratori, ha tagliato corto sulla veridicità della foto: «E perché mai dovrei mentire? Non sto certo cercando pubblicità, né mi interessa mettermi in mostra». Da professionista del mondo sommerso - in particolare del Golfo di Trieste - Indrigo si è trovato più volte faccia a faccia con gli squali, sia in acque tropicali che nel nostro golfo(verdesche e uno squalo volpe). «L’altra mattina, verso le 10.30 - ha raccontato - quando mi sono avvicinato alla Diga Rizzo per una battuta di pesca ho subito notato che qualcosa non andava; ho notato la carcassa di una tartaruga marina (gli squali tigre si nutrono di tartarughe, anche già morte, ndr), e poco dopo, quando mi sono tuffato, ho visto lo squalo di fronte a me, a pelo d’acqua, era lungo circa tre metri e e mezzo. Avevo la macchina fotografica, la porto spesso, volevo riprendere una tana di corvine, così quando lo squalo mi è passato di fianco ho scattato la foto. Un solo scatto, poi lo squalo è svanito». «Va da sè - continua Indrigo - che non ho pescato nulla, non c’era in giro un solo pesce, e quando sono tornato a casa ho postato la foto su Facebook; certo non immaginavo tutto questa attenzione...».

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