Lo spot “made in Trieste” della torrefazione Bazzara

La torrefazione triestina Bazzara si affaccia per la prima volta sul mercato italiano e lo fa con uno spot, con un panorama mozzafiato sulla città, girato alcuni mesi fa e sbarcato da qualche giorno...

La torrefazione triestina Bazzara si affaccia per la prima volta sul mercato italiano e lo fa con uno spot, con un panorama mozzafiato sulla città, girato alcuni mesi fa e sbarcato da qualche giorno sul web. La clip è online su siti molto popolari, e mostra una donna che sorseggia una tazzina, mentre una bimba gioca vicino, davanti a un’enorme vetrata che si affaccia su Trieste. La protagonista è l’attrice triestina Zita Fusco, che si trova in un appartamento privato in salita di Conconello, mentre sfoglia alcune foto, prima di dedicarsi a una pausa caffè.

«Si tratta di una location ideale – spiega Adriano Rosso, art director dello spot – perché permette di rappresentare bene il target Bazzara, ma anche di valorizzare Trieste attraverso la vista straordinaria. È uno spot che inaugura un filone il cui fil rouge sarà il claim “per chi sa scegliere”. Bazzara infatti per la prima volta approccia il mercato italiano e lo fa con un prodotto che si rivolge al consumatore finale attraverso la miscela Dodicigrancru, quella più pregiata, declinata in quattro formati monodose».

Nel video si gioca anche con la provenienza internazionale del caffè. «Avere dodici origini in una sola miscela significa che ogni tazzina racchiude in sé una storia che inizia nelle piantagioni di quattro continenti e si sviluppa nel lungo viaggio che i chicchi compiono fino a giungere a Trieste – aggiungono da Bazzara – dove nasce il Dodicigrancru. Lo spot sottolinea bene proprio questo aspetto, quando si sente la frase: “Per chi avvicina le labbra alla tazzina e ferma per un istante il mondo…”».

La clip è stata realizzata dal team di comunicazione Bazzara che ha visto appunto Adriano Rosso in qualità di Art director, Matteo Prodan alla regia e Jorge Muchut direttore della fotografia. La storia dell’azienda affonda le radici lontano. Dionisio Bazzara nel 1966 decide di rilevare la torrefazione “La Brasiliana – Industria Triestina del Caffè”. «Da allora la famiglia Bazzara – si legge sul sito ufficiale – seleziona con amore le migliori varietà di Arabica e Robusta per regalarvi un gustoso assaggio dell’Italian lifestyle. Ciò per noi significa garantire caffè sempre freschissimo, solo da lotti provenienti dalle migliori aree caffeicole del mondo e tostatura rigorosamente lenta e calibrata per la singola origine».

Ma l’impresa triestina è stata protagonista, suo malgrado, qualche tempo fa, di una poco piacevole disputa. Il colosso della moda spagnolo Zara ha citato in giudizio la torrefazione. Il motivo? Avere un nome troppo simile a quella della catena di abbigliamento. Quelle quattro lettere in comune hanno fatto avviare un contenzioso davanti all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale. Una battaglia che va avanti dal 2015.

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