Lo sfratto e una lite con Garimberti prima di scomparire

Polentarutti era stato in affitto per 4 mesi in via Carducci assieme alla compagna e alla figlia. Poi gravi tensioni
Bonaventura Monfalcone-04.06.2013 Casa Roberto Garimberti-Via Carducci-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-04.06.2013 Casa Roberto Garimberti-Via Carducci-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Ramon Polentarutti aveva vissuto per 4 mesi nella casetta su due piani di Roberto Garimberti, in via Carducci, assieme alla compagna di allora e alla loro bambina, pagando anticipatamente l’affitto. Poi lui e il suo padrone di casa, Roberto Garimberti, erano venuti ai ferri corti. E dal 14 aprile del 2011 del 40enne si persero le tracce. L’anomala scomparsa preoccupò non solo i famigliari, persone conosciute e stimate in città. La madre non avendo più notizie del figlio si rivolse al Commissariato per sporgere denuncia. Anche gli amici e quanti lo conoscevano ne colsero l’insolita improvvisa e prolungata assenza.

Un uomo, Ramon, definito un buono, che socializzava con tutti prendendo anche le difese di chi si trovasse in difficoltà.

Da questi elementi temporali si intravvedono possibili collegamenti tra la morte di Polentarutti, ora che è stata confermata l’appartenenza delle ossa rinvenute nelle vasche di raffreddamento della centrale A2a, e le ricerche messe in campo l’altro ieri nell’abitazione di Garimberti. Si attendono i riscontri eventuali sui reperti raccolti nel cortile di via Carducci e i resti umani del 40enne affiorati nel novembre dello scorso anno.

Certo è che Polentarutti è stato ucciso ed evidentemente il suo corpo è stato trattato in modo efferato. E in quella casetta vi ha vissuto negli ultimi quattro mesi, prima della sua scomparsa.

Intanto affiorano altri particolari. Tra Polentarutti e Garimberti i rapporti, ad un certo punto, sembra si fossero incrinati. Forse la convivenza nello stesso immobile era diventata in qualche modo difficile, peraltro con la presenza dei due grossi cani che Roberto teneva in cortile?

Di fatto c’è che Garimberti abbia “buttato fuori” l’amico e la sua famiglia. E Polentarutti, una volta lasciata l’abitazione, vi sarebbe poi tornato con l’intenzione di recuperare i propri effetti personali e affettivi, compresi quelli regalatigli dal padre deceduto. Un recupero negato da Garimberti, che gli avrebbe sbarrato la porta di casa. Cosa potrebbe essere accaduto tra i due? Un diverbio sfociato nel delitto?

Perchè, a distanza di due anni, gli inquirenti sono andati proprio a cercare nel cortile di via Carducci, se le ossa rinvenute nelle vasche di A2a appartengono a Polentarutti? Come potrebbero essere finite quelle “tracce umane” nel terreno del giardino dell’abitazione di Garimberti?

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