Lo sfogo dei medici di famiglia sul flop del piano anti influenza
TRIESTE Alla vigilia del secondo “Vaccination day”, nella Venezia Giulia mancano le dosi antinfluenzali. A denunciare la scarsità delle scorte sono i medici di base di Trieste, cui Asugi risponde offrendo rassicurazioni sull'arrivo di nuovi approvvigionamenti.
A lanciare l’allarme è la Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg): «Nel capoluogo regionale siamo pressoché senza vaccini da una decina di giorni - afferma il segretario provinciale Francesco Franzin -. Come operatori sanitari siamo in crisi. I colleghi ormai dicono ai pazienti di non presentarsi: gli appuntamenti saltano. Il nuovo approvvigionamento di Fluad, vale a dire il vaccino destinato agli over 65, consta di sole 4.000 unità. Ma a Trieste siamo 140 medici di base: avremo neanche 40 dosi a testa, che si fanno in mezza giornata vaccinale. Come se non bastasse di tetravalente, cioè il vaccino per under 65, non è ancora arrivata alcuna dose». Questi numeri risultano confermati da fonti interne all’Asugi, che ne testimoniano il mancato arrivo dall’Agenzia regionale coordinamento salute (Arcs).
Domani è appunto il secondo “Vaccination day”: il primo si era tenuto il 29 ottobre mentre il terzo sarà il 26 novembre: «Saremo costretti a negare il vaccino a qualcuno (domani, ndr) - prosegue Franzin -. In più è impossibile effettuare una programmazione. Siamo in difficoltà. Complessivamente per Trieste finora sono stati ordinati circa 40 mila vaccini, ma ne sarebbero serviti almeno 85mila. E da quanto ne so a Gorizia, Udine o Pordenone la situazione non è molto più rosea».
Contattata per una replica, Asugi fa sapere che «le ditte farmaceutiche produttrici si stanno prodigando e a breve effettueranno nuovi invii: i medici di medicina generale saranno nuovamente riforniti. Nel frattempo le dosi disponibili sono state utilizzate a favore delle categorie più a rischio». La carenza di vaccini sul mercato è dovuta «all’allargamento del numero dei destinatari dell’antinfluenzale (alle fasce comprese nella fruizione gratuita sono stati aggiunti i bambini tra i 6 mesi e i 6 anni d’età nonché gli adulti tra 60 e 64 anni) e al fatto che la campagna quest’anno è partita il 1° ottobre, con quasi un mese d’anticipo». Ciò al fine di facilitare la diagnosi differenziale tra influenza stagionale e Covid, oltre che prevenire il sovraccarico del sistema sanitario. Parallelamente i produttori si sono trovati «in difficoltà nell'assicurare tutte le dosi alle varie regioni e hanno cominciato a dilazionare nel tempo le consegne». Asugi ricorda inoltre che ci si potrà vaccinare anche nei prossimi mesi e che sin da inizio agosto la Regione aveva annunciato un aumento del 40% delle dosi acquistate, per un totale di 350 mila unità in tutto il Fvg, allo scopo di arrivare a un obiettivo ottimale di copertura della popolazione del 95%, partendo da un minimo perseguibile del 75%. —
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