Lo sciacallo dorato riappare sul Carso e fa strage di galline

Devastato l’allevamento del tredicenne Alex. «Voleva attaccare anche la nonna»

GRADISCA. Lo sciacallo dorato ricompare sul Carso. E fa razzie. L'allarme viene da San Michele del Carso, dove in un paio di giorni si sono registrate ben due blitz notturni del temibile predatore. Nella prima circostanza il canide ha preso di mira il pollaio di un'abitazione sita nel centro abitato, facendo una vera e propria strage di polli, galline ed oche: ben dodici le vittime della razzia.

Due sciacalli dorati sul Carso goriziano

Qualche giorno dopo l'amara sopresa in un'altra zona di San Michele: in un'abitazione circondata dalla boscaglia sono state ritrovate le carcasse di due polli. Nel primo caso un testimone oculare, pensando all'assalto di una volpe, ha invece riconosciuto con chiarezza le tipiche fattezze del predatore dal pelo grigio.

La ricomparsa dello sciacallo dorato è anche la storia di Alex Devetak, 13 anni, nato e cresciuto proprio a San Michele. E' lui ad avere visto devastato il proprio piccolo allevamento cui teneva molto.

Un ragazzo dalle molte passioni, prima fra tutte quella per gli animali. Fin da piccolo ne ha sempre avuti e se ne è sempre occupato con amore e dedizione. Alex ha una gran passione per i polli ornamentali e grazie all’aiuto dei nonni ha potuto costruirsi il suo primo pollaio dove poter ospitare i suoi nuovi amici. Iscritto nella sezione Junior dell’AFA, Associazione Friulana Avicoltori, Alex ha deciso di intraprendere l’hobby dell’allevatore amatoriale di polli spinto dalla sua grande sensibilità e passione nel voler custodire razze avicole che altrimenti rischierebbero di scomparire. Cosi grazie alla sua associazione Alex ha potuto iniziare l’allevamento di alcuni capi di polli e la sua scelta si è rivolta ad una razza italiana al 100 per cento: la Livorno, accudita con passione e competenza anche vista la giovane età.

La passione di Alex ha vissuto pero' un brusco risveglio. Qualche mattina fa la nonna di Alex si è alzata presto e come suo solito verso le cinque di mattina si è recata nel pollaio a portare un po’ di verdura e ad aprire le porte per permettere alle gallinelle di pascolare nel giardino. All'improvviso una furia appare nel giardino e inizia a scagliarsi sulle povere bestiole.

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Lo sciacallo dorato curato dal personale dell’Enpa


«Era uno sciacallo, il manto grigio era inconfondibile», ha assicurato ai familiari. Ad una ad una la belva ha iniziato a lacerare le gallinelle indifese. Versi strazianti. «Quello che ci chiediamo – si domandano gli esponenti dell'associazione Afa – è come faccia un simile animale ad essersi spinto nel mezzo di una zona abitata, con il sole che sorge e un essere umano presente. La belva ha provato ad attaccare anche la nonna. Lo sciacallo è un pericolo anche per gli uomini, Forestale e cacciatori dovrebbero fare qualcosa per limitare almeno che questi esemplari arrivino sino a un centro abitato».

Quando Alex giunge nel pollaio trova solo carcasse fredde, senza vita. Le sue amiche, i pulcini che aveva visto crescere e a cui si era dedicato con tutto se stesso ora erano li davanti a lui, morte. «Possiamo stare sicuri? Chi ci dice che non tornerà a fare razzia in altre case? - incalza l'Afa, associazione con sede a Udine -. Chi ci assicura che i nostri animali ma soprattutto i nostri bambini siano al sicuro? Cosa possiamo fare di fronte a questi predatori? Dove sono gli enti predisposti a gestire tali situazioni?».

La presenza dello sciacallo dorato in Friuli Venezia Giulia è ormai consolidata. La specie occupa le nicchie lasciate libere dal lupo o dalla volpe. In Regione le prime segnalazioni risalgono alla metà degli anni Ottanta. Nel 1997 due individui sono stati fotografati a Doberdò del Lago e i monitoraggi condotti dall'Università di Udine hanno evidenziato che i branchi del Carso goriziano sono gli unici a registrare una permanenza costante in una determinata area.
 

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