Lo scandalo delle case Ater di via Negri, il riassunto della vicenda

Alloggi consegnati ad aprile che dopo pochi mesi presentano già seri problemi di abitabilità. Quattro milioni e mezzo di fondi pubblici, un giro di appalti e subappalti e una ditta costruttrice che fallisce in corso d'opera. Cosa sta succendendo a Coloncovez

Sul giornale e sul sito de Il Piccolo stiamo seguendo la vicenda delle quattro palazzine di via Negri a Coloncovez che ospitano 75 famiglie. Consegnate pochi mesi fa da Ater, ad aprile, sono già in degrado. 

 

Lo scandalo delle case Ater di via Negri

 

Il riassunto della vicenda: 

  • L'articolo che ha sollevato lo scandalo - Trieste, caldaie guaste e muri pericolanti: lo scandalo delle nuove case AterL'Ater ha da poco consegnato, chiavi in mano, quattro palazzine a una settantina di famiglie. Circa 150 persone. Era aprile quando i primi inquilini hanno iniziato a mettere piede nei nuovi alloggi. Gli ultimi sono entrati un mesetto fa. Oggi i residenti sono nel mezzo di una rivolta. Perché quelle case, hanno scoperto, sono una specie di colabrodo. Costruite alla bell'e meglio. Spandimenti in veranda, caldaie fuori uso, allagamenti nei pianerottoli. Campanelli che funzionando a singhiozzo. Ascensori ko. Controsoffitti lì e lì per cedere. Per alcuni nemmeno il riscaldamento. Né gas, né acqua calda.
  • Tra i motivi di lamentele del vicinato, aiuole piene di rifiuti e terreni “sospetti”
  • La replica del direttore di Ater, Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale: «Lavori pessimi, l’impresa pagherà. Manderemo i tecnici lunedì per riparare quanto possibile»
  • La ricostruzione dei lavori: La riqualificazione dei caseggiati di Coloncovez era stata affidata a una Ati, un’associazione temporanea di imprese. Tre società, di cui almeno due venete. Siamo tra il 2010 e la fine del 2015: cinque anni abbondanti. Quattro milioni e mezzo di euro sul piatto. La ditta capogruppo, quella che si occupava delle opere edili, era la Soimper, le altre due seguivano gli impianti elettrici, idraulici e termici. Si tratta della De Marchi e della R.G. A tre quarti di strada, durante i cantieri, la Soimper è fallita. Mancavano ancora lavorazioni per un milione: perlopiù rifiniture all’interno e all’esterno degli alloggi, a quel punto oramai praticamente pronti. È stata così la De Marchi a subentrare, successivamente, alla guida dell’appalto. Ma questa azienda ha avuto, anch’essa, i suoi ostacoli. Di tipo “organizzativo” più che economico. Tanto che i lavori sarebbero finiti nelle mani di altri, in subappalto. Società entrate, poi uscite. E così via. 
  • Al via le verifiche negli alloggi all’ultimo piano. Offensiva antiallagamenti in vista: la dirigenza dell’ente ha preparato una road map degli interventi da mettere in cantiere. I costi delle riparazioni con molta probabilità ricadranno sulle imprese che avevano in mano la gestione dell’appalto, quelle subentrate alla ditta fallita. Si tratta della De Marchi e della R.G. impianti. 
  • Intervista: per la legge un responsabile c'è. Secondo Marchiò Lunet dell'Associazione piccoli proprietari di case, per ogni intervento da realizzare mediante contratto pubblico si prevede la nomina di un responsabile unico di procedimento (rup) per le fasi della progettazione, affidamento, esecuzione e vigilanza;
  • Le interviste agli operai. Operai non pagati e abbandonati dalle ditte. Gente perlopiù straniera, senza uno straccio di specializzazione. Abbiamo sentito gli muratori, gli idraulici e gli impiantisti raccontare cos’era il cantiere Ater di via Negri. "Lavori fatti alla carlona", in una parola. 
  • L'annuncio di aprile: il complesso Ater fa rinascere via Negri. Conclusa la riqualificazione nel rione di Poggi Sant’Anna. Nuovi alloggi per 71 famiglie. Sistemati strade e marciapiedi
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