Lo avvisano del trapianto mentre è in gara per Telethon

Coach dei marciatori avvisato del rene che stava attendendo da 2 anni mentre partecipa all’evento

PALMANOVA. Può la telefonata che ti cambia la vita arrivare proprio mentre ti trovi assieme ai runners che stanno correndo a Telethon con la maglietta dell’Aned, l’associazione emodializzati dialisi e trapianto?

Sì. Può. L’edizione 2017 di Telethon è stata unica per gli sportivi della città stellata.

Prima la buona notizia del ritorno sul tracciato della manifestazione del triatleta palmarino Gaetano Trimarchi, rimessosi in pista dopo un lungo percorso riabilitativo legato al pesante trauma cranico che aveva subito a causa di un incidente con la sua bicicletta, finito in un dirupo.

Poi è arrivata la telefonata ad Antonio Oblach, coach del gruppo corsa dei marciatori: si era reso disponibile un rene per quel trapianto che attendeva da due anni. E così la corsa di Telethon si è trasformata in un vero e proprio inno alla vita.

Antonio Oblach vive, assieme alla famiglia, a Ruda, ma da sempre frequenta la città di Palmanova dove da ragazzo ha studiato all’istituto Einaudi, dove per anni ha lavorato prima che la dialisi gli imponesse uno stop, dove ora è istruttore Fidal presso la Libertas, coach di corsa per il Gruppo Marciatori, membro di Eventi sportivi.

Oblach, classe 1965, soffre della patologia del rene policistico. La malattia gli è stata diagnosticata nel 1994.

Nel 2013, in seguito a un incidente, ha perso un rene. Poi, a causa delle non buone condizioni dell’unico rene rimastogli, i medici gli hanno consigliato di entrare in dialisi. Così, dal 2015, tre volte alla settimana, la Nefrologia di Palmanova, reparto diretto da Lucia Martimbianco, lo ha seguito con cura.

Da due anni il Gruppo Marciatori, anche in segno di amicizia nei confronti del coach, corre a Telethon con la maglietta dell’Aned (nel 2016 anche dell’Aido).

«Quest’anno – racconta – non avrei corso, ma ero tra le riserve. Ho ricevuto la telefonata della disponibilità del rene verso le 20. Ho chiamato subito Massimiliano Tosto, nefrologo e amico, che avrebbe corso l’ora successiva, per dargli la notizia. Ricevere quella chiamata proprio nella notte di Telethon, mentre la squadra correva per l’Aned... è stata un’emozione infinita, un’energia positiva incredibile».

Oblach è stato operato a Udine domenica scorsa, seguito dall’equipe del dottor Domenico Montanaro. E il decorso dell’operazione è buono.

È possibile raccontare storie di speranza come questa grazie alla presenza di un centro politrapianto come quello udinese e «grazie soprattutto – lo fa notare anche Roberto Peressutti, direttore del Centro trapianti regionale – alla cultura del dono e alle associazioni che la promuovono».

Peressutti ricorda anche che ogni singolo cittadino può depositare la propria volontà in materia di donazione degli organi all’ufficio anagrafe al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità.

 

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