Lite tra i padroni di due cani: donna frustata col guinzaglio

Can che abbaia... beh, può avere un padrone che si permette di prendere a frustate, a colpi di guinzaglio, e sulla pubblica via, una signora che potrebbe essere, per età, come minimo sua madre. Chissà se il nome della strada che molto di recente è stata teatro dell’episodio che vi andiamo a dire - episodio sfociato in dodici giorni di prognosi per escoriazioni ed ematomi alla schiena a carico della vittima, che ha presentato denuncia ai carabinieri per lesioni personali e minacce - può aver contribuito a far perdere il senso della misura a chi se n’è reso protagonista. Siamo in effetti nella verde via del Refosco, dunque tra le casette della “Opicina bene”, poco distante dalla Provinciale 1 che punta verso Banne. Ed è qui che comincia la storia di Ivana, 62 anni, la signora opicinese presa a guinzagliate «da un giovane che potrà avere 18, 20 anni, e che presumo abiti in zona, di cui non so l’identità ma che saprei riconoscere qualora lo rivedessi, il che peraltro mi è già capitato il giorno dopo esser stata colpita da lui. Era in bicicletta, l’ho sgridato rammentandogli ciò che aveva fatto e, a quel punto, se n’è andato in fretta. Scappato».
«Stavo facendo una passeggiata - racconta la donna - proprio dalle parti di via del Refosco, col mio Rex, meticcio di taglia media. Lo tenevo al guinzaglio, come sempre. È giusto così, ci si può imbattere in altri cani, se non addirittura in animali selvatici. D’un tratto ho scorto più avanti, al di fuori del cancello di una proprietà, un ragazzo e una ragazza con due cani di taglia piccola, liberi e non legati. La coppia pareva si divertisse a guardare i suoi due cani che se la pigliavano rumorosamente con un altro cane che stava dall’altra parte del cancello. Quando hanno visto me e Rex, la ragazza si è premurata di mettere il guinzaglio a uno dei due cani liberi, un barboncino. L’altro invece, un cane tozzo e di colore chiaro, il ragazzo l’ha lasciato libero. Io ho preso Rex per il collare, affinché mi stesse più vicino. Il cane senza guinzaglio si è avventato sulle mie gambe. Per tenerlo distante ho scalciato e ho intimato al giovane”lo leghi, lo leghi!”. Lui, in tutta risposta, mi ha sgridato, “non dia calci al mio cane!”».
Era il preludio al peggio. Il ragazzo ha preso, sì, il guinzaglio. Ma non per trattenere il cane: «Ha iniziato a frustarmi, colpendomi con l’estremità a cui era attaccato il moschettone di ferro». La signora Ivana, a posteriori, non riesce a quantificare la durata del fattaccio: «Non ci ho fatto caso, penso di aver preso diversi colpi. Quando si è ritirato, gli ho dato uno schiaffo. E lui mi ha detto che sarebbe venuto a vendicarsi, che mi avrebbe bruciato la casa. Lì ho capito che quel cane era violento solo perché violento era il suo padrone».
Scossa, la donna è andata alla vicina caserma dei carabinieri di Opicina, dove i militari le hanno consigliato di farsi visitare: «Mi sono recata al Pronto soccorso di Cattinara, dove, presentando un problema certamente meno urgente di altri pazienti, ho dovuto aspettare dodici ore. Il medico alla fine è stato gentilissimo e bravissimo». Il referto - che lo stesso medico ha inoltrato a sua volta alla stazioncina di polizia che sta dentro l’ospedale - parla appunto di «dodici giorni» di prognosi per «una vasta ecchimosi post-traumatica in corrispondenza della cresta iliaca destra». «Gentilissimi e comprensivi - chiude la signora Ivana - sono stati anche i carabinieri di Opicina, cui alla luce di tutto ciò ho sporto querela per lesioni personali e minacce».
La storia di via del Refosco è venuta a galla, per intanto, su segnalazione di un’amica della stessa Ivana, la signora Alice: «È giusto - osserva quest’ultima - che la cosa si sappia. È giusto che si sappia che, purtroppo, a Opicina, gira qualcuno che ha preso a frustate per strada una persona».
@PierRaub
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