L’Istria è sempre più un paese per vecchi

POLA. La popolazione istriana invecchia sempre più. In altre parole il trend demografico è negativo, i decessi sono superiori alle nascite e l'unico indice positivo è quello migratorio, nel senso che il numero degli immigrati che vengono da queste parti a cercare fortuna è superiore a quello di chi se ne va a cercare fortuna altrove.
I dati sono contenuti nel rapporto annuale dell'Istituto statale di statistica relativo al 2015. Balza subito all'occhio la percentuale del 20 per cento nella popolazione degli over 65, il 2 per cento in più rispetto ai risultati del censimento del 2011. In tutte le città e comuni le nascite sono inferiori ai decessi ad eccezione di Parenzo, Dignano, Torre-Abrega, Fasana e Medolino.
Se la popolazione invecchia vuol dire che la vita si allunga: in media l'aspettativa è di 75 anni, 77 per gli uomini e 80 per le donne. A proposito delle cause dei decessi al primo posto (34%) troviamo le malattie ischemiche del cuore seguite dalle malattie cardiovascolari (11%) e dai tumori dei bronchi, polmoni e dell'intestino.
Balza sicuramente all'occhio il dato secondo cui al quinto posto tra le cause dei decessi delle persone fino a 64 anni di età è il suicidio. Interessante il capitolo sulle malattie mentali: al primo posto (35% dei casi) troviamo i disturbi e squilibri causati da stress seguiti dalla schizofrenia.
Rimanendo in questa sfera della medicina, il maggior numero (33%) di ricoveri in ospedale per i maschi è legato all'alcolismo mentre tra la donne è la demenza (12%). Tuttavia rispetto ad alcuni decenni fa, il quadro sanitario generale è in netto miglioramento: grazie alla vaccinazione capillare da anni non si verificano casi di difterite, tetano e polio.
In forte calo la tubercolosi e la salmonellosi mentre sono sporadici i casi di epatite del tipo A. All'ospedale di Pola partorisce il 74 percento delle donne residenti in Istria e qui viene praticato l'87 per cento degli aborti legali, la metà dei quali nelle donne tra 30 e 39 anni di età.
Le adolescenti sotto i 19 anni incidono nella misura dell'8%. Interessante notare che il 72% delle donne che interrompono la gravidanza sono già mamme. Confortanti i dati nella sfera socioeconomica che collocano la regione ai vertici nel Paese.
Il tasso di disoccupazione è del 7,5 percento rispetto alla media nazionale del 17,4 percento. Su 100 abitanti sono immatricolate 49 automobili in rapporto alle 36 a livello nazionale. Dunque un tenore di vita più alto che nel resto della Croazia che però si paga in termini di criminalità: 2.507 reati su 100.000 abitanti in confronto ai 1.402 a livello nazionale.
(p.r.)
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