Lista Dipiazza, al Tar Baucer e Barducci: "Ricontiamo i voti"
Battaglia tra i non eletti per il Consiglio comunale: l’obiettivo è sorpassare Cannataro, primo dei ripescabili
TRIESTE. Il fatto che il loro profeta-capostipite avesse marcato visita alla “prima” del nuovo Consiglio comunale - lunedì scorso - non li ha lasciati, evidentemente, indifferenti. Per quanto Dipiazza resisterà nel ruolo di comprimario, di consigliere “semplice”? Se lo saranno forse chiesti alcuni suoi discepoli candidati nella Lista Dipiazza e rimasti fuori di così dall’aula di piazza Unità. Eppoi, avranno pensato, c’è sempre la variabile 2013: l’anno in cui, a meno che Berlusconi non caschi prima, si rinnova il Parlamento. L’anno in cui, al più, si vota anche per le regionali: e chissà che allora Dipiazza non liberi per i successivi tre anni uno dei due posti (l’altro è di Carlo Grilli) riservati in Consiglio proprio alla sua civica.
Nella Lista Dipiazza, questa settimana, si è scatenata una piccola grande “guerra” di successione. Una “guerra” preventiva. Il direttore di banca Luca Baucer e l’imprenditore di successo Claudio Barducci - quarto e quinto per preferenze personali nella civica che s’ispira a Dipiazza alle elezioni di maggio - si sono rivolti al Tar, con due ricorsi indipendenti, chiedendo in sostanza il riesame dei verbali di seggio in quanto, sostengono, alcune schede che riportavano i loro nomi non sarebbero state conteggiate. Una “premura” dovuta dall’esigua distanza tra le preferenze attribuite ad Alfredo Cannataro, il poliziotto in pensione che - da terzo in graduatoria - risulta oggi il primo dei non eletti della Lista Dipiazza e, di conseguenza, il primo dei ripescabili. Cannataro - si legge sul sito della Regione - vanta 135 voti per sé. Baucer 133, Barducci 132. Un nonnulla.
Dopo l’analogo ricorso di Boris Gombac per l’accesso al Consiglio provinciale al posto del collega Stefano Martucci, la civica dell’ex sindaco si conferma così forza politica ad alto tasso di “puntigliosità”. A proposito: lo scorso giovedì, con un decreto, il Tar ha fissato per il 12 ottobre l’udienza del ricorso di Gombac e pure di quello che Baucer aveva presentato appena il giorno prima. E proprio giovedì si è aggiunto il ricorso di Barducci, la cui discussione verrà presumibilmente, con un altro decreto, accorpata il 12 ottobre.
«Come faccio sempre - spiega Barducci - mi piace controllare. Le motivazioni sono tecniche e non politiche. Sono andato a verificare i verbali dei presidenti di seggio e ho constatato che diversi voti validi erano stati annullati senza motivo, o non conteggiati. Una campagna elettorale costa fatica e soldi, così ho ritenuto di completare questa mia esperienza con la consapevolezza che le cose sono state fatte bene». «Sono questioni squisitamente tecniche», fa eco Baucer, che accenna a possibili «voti di preferenza non riportati nel contatore». «Fare ricorso è un loro diritto», la chiosa di Cannataro, che si professa «tranquillo. Sono uno - ride - che si interessa della cosa pubblica in modo disinteressato».
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