Lista dei deportati, ci sono altri 52 nomi

L’elenco è ricavato dai documenti individuati alla Farnesina. Urizio: «È un numero provvisorio, speriamo siano meno»
Bumbaca Gorizia 08.07.2014 Lapidario Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 08.07.2014 Lapidario Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA Ai 665 nomi scritti nel lapidario del Parco della Rimembranza se ne aggiungeranno altri in una stele commemorativa che sarà collocata al fianco del monumento progettato da Paolo Caccia Dominioni e costruito nell’1986, quando sindaco era Antonio Scarano.

La stele verrà ideata da Barbara Fornasir, architetto, e inaugurata il 3 maggio dell’anno prossimo: questa, almeno, è la data ipotizzata. Il progetto è stato ieri spiegato in municipio dal sindaco Rodolfo Ziberna, dal presidente della Lega Nazionale Gorizia Luca Urizio e da Laura Stanta del Comitato dei congiunti dei deportati in Jugoslavia.

Ieri, in particolare, sono stati resi noti i nomi di altri 52 deportati emersi dopo ulteriori ricerche. L’obiettivo, è di diffondere tale lista provvisoria su tutto il territorio, coinvolgendo anche le associazioni combattentistiche e d’arma nazionali, affinché si possano effettuare tutte le verifiche del caso per garantire la massima trasparenza. Decorsi tre mesi a partire da ieri, verranno valutate tutte le informazioni ricevute in questo periodo al fine di stilare una lista definitiva da riportare sulla nuova stele in occasione delle cerimonie in memoria dei deportati: tale lista definitiva sarà quindi formata da 52 nomi.

«La speranza è che siano molti i nomi da cancellare tra quelli proposti perché questo significherebbe che molte persone sono sopravvissute alle deportazioni – ha affermato Urizio –. Al primo ottobre 1945 i deportati goriziani in Jugoslavia risultavano essere 1023, stando agli elenchi della Farnesina, recuperati nell’ottobre 2015. Di questi, tuttavia, 204 erano riusciti a rientrare».

Di fatto, ed è stato puntualizzato da Urizio e da Laura Stanta, oltre che dal sindaco, anche con la nuova stele che riporterà i nomi di altri deportati, si tratterà di un elenco comunque incompleto: su una tragedia come quella delle deportazioni, infatti, non si potrà mai avere una verità precisa, nemmeno per quanto riguarda i numeri. Nell’occasione, il sindaco Ziberna ha ricordato la grande determinazione delle famiglie dei deportati che, in questi anni, non si sono mai arrese e hanno lottato per cercare la verità squarciando tanti veli anche se non tutti. A questo proposito ha annunciato una riunione in ambito europeo, a Bruxelles, con i rappresentanti dei paesi che formavano l’ex Jugoslavia per affrontare esclusivamente questo argomento con l’auspicio che finalmente si riescano a individuare i luoghi dove sono stati sepolti i deportati.

Una parte della mostra multimediale allestita da Anvgd a Rimini verrà presentata il 4 febbraio al Parlamento Europeo di Bruxelles. Promossa dal Partito Popolare Europeo, in particolare da Elisabetta Gardini, e curata da Davide Rossi (docente all’università di Trieste), «avrà soprattutto l’obiettivo – annuncia Ziberna – di creare un tavolo con i rappresentanti di Paesi dell’ex Jugoslavia a cui chiedere una mano per poter aprire gli archivi che contengano informazioni su quanti hanno subito tale tragedia». –


 

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