Lissa, scoperto nei fondali il relitto di un B-24 Usa

I resti del bombardiere Usa rinvenuti a ovest dell’isolotto di Busi a 90 metri di profondità. Già trovati 30 velivoli
Uno scorcio di Lissa
Uno scorcio di Lissa

SPALATO. Sembrava che la lista dei rinvenimenti non avesse più nulla da dire e invece nei giorni scorsi c’è stata l’ennesima scoperta, l’ennesimo miracolo. Siniša Ižakovic, esperto subacqueo e istruttore del centro Issa Diving Center di Lissa (Vis in croato), ha comunicato ai giornalisti di avere individuato un relitto d’aereo, sicuramente risalente al periodo della Seconda guerra mondiale, carcassa che giace nelle acque poco al largo dell’isoletta dalmata di Busi (Biševo). La scoperta andrebbe ad aggiungersi al centinaio di relitti d’aereo evidenziati fino ad oggi nelle acque orientali dell’Adriatico, velivoli precipitati in mare, e per diversi motivi, nel corso del predetto conflitto.

«Sì, posso confermare il rinvenimento – ha detto Ižakovic – il tutto ha cominciato a dipanarsi dopo un colloquio avuto tra il sottoscritto e un pescatore di Comisa, abitato dell’isola di Lissa. L’uomo mi ha fornito informazioni preziose, rilevando che le reti impigliatesi non poche volte in un preciso punto, a circa 400 metri dalla costa di Busi, poteva significare la presenza dei resti di un aereo o di un’ imbarcazione».

Il sub si è calato in acqua un paio di settimane fa, rinvenendo nella parte occidentale dell’isolotto quello che resta del velivolo a 85–90 metri di profondità. Dovrebbe trattarsi probabilmente di un B24, bombardiere pesante quadrimotore, in dotazione alle Forze armate americane.

«A causa della scarsa visibilità, non ho potuto notare subito la carcassa, ma poi ho visto un’ala e allora ho diretto il fascio di luce verso l’aereo per scattare alcune immagini. Purtroppo si è rivelato un errore perché la maggioranza delle foto è andata distrutta. Sto ancora attendendo la relazione degli esperti su questo rottame». Nell’aggiungere che la prossima immersione sarà fatta in marzo o al più tardi il mese dopo, Ižakovi„ ha rilevato che le ricerche saranno concentrate soprattutto nel ritrovamento del numero di serie impresso sullo stabilizzatore verticale della coda. Se sarà rinvenuto, questo numero potrà fornire tutte le informazioni più importanti, la sua storia, il nome dei componenti dell’equipaggio, dove volava e via citando.

Nelle acque che bagnano Lissa e dintorni (Busi fa parte di questa manciata di isole) sono stati ritrovati una trentina di velivoli, in gran parte bombardieri e caccia del secondo conflitto mondiale. Nulla di strano considerato che nel 1944 Lissa ospitava un aeroporto di emergenza per gli aerei alleati ed era dotato di una sola pista. L’ultimo rinvenimento, grazie ad un sub fiumano, è datato 2009.

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