L’isola di Gorgo “casa” degli aironi

I cinerini sono gli ultimi arrivati di una moltitudine di specie. Si appostano vicino alla translagunare

GRADO. Gli aironi cinerini nidificano all’isola di Gorgo. È la grande isola che uscendo da Grado in direzione della Bassa Friulana, si nota sulla sinistra circa a metà della translagunare, oltre il canale di Belvedere. L’isola è “abitata” da tanti volatili. Oltre all’airone cinerino ci sono, infatti, gli aironi bianchi maggiori, le garzette, un gran numero di cormorani e diverse altre specie. Tutti nidificano e si moltiplicano in quest’isola, tanto che è impossibile non notarli transitando lungo la translagunare. Volano e si appostano in laguna a pochi metri dalla strada, alla ricerca di cibo. Si possono fotografare, muniti di un teleobiettivo, ma non certo gli uccelli che si trovano all'interno dell’isola, che è proprietà privata ed è pertanto vietato l’accesso.

A riprendere gli aironi cinerini mentre si accingono a costruire i nidi, appostata con le sue professionali attrezzature lungo la strada, è stata la fotografa naturalista, Margitta Schuff Thomann.

L’altro ieri mattina, Margitta Schuff Thomann ha avvistato anche i fenicotteri rosa. Infatti, prima dell’alba, l’appostamento della fotografa naturalista ha anche “fruttato” il volo di un bel gruppo di fenicotteri rosa provenienti da Valle Cavanata e diretti, dopo aver attraversato, buona parte della laguna, in zona valle Noghera.

Intanto continua la massiccia presenza di oche selvatiche, che non sono mai state tanto numerose come quest’anno. Ogni mattina si recano a far “merenda” al campo da golf, in particolare nella zona del campo prova, o sui campi di Fossalon. Viaggi molto brevi, dunque, poiché di norma sono habitué della Valle Cavanata dove quest’inverno se ne sono contate davvero diverse migliaia. Molto numerosi sono stati anche i cigni.

Dunque davvero tante specie di volatili sull’Isola. Ecco perché alcuni appassionati hanno suggerito (ancora qualche anno fa e lo ripropongono ora) di trasformare qualche area della laguna - il riferimento è in particolar modo per una valle da pesca facilmente raggiungibile anche da terra - in un’oasi ricca di nutrimento (sarebbe questa l’unica incombenza cui provvedere) destinata soprattutto ai fenicotteri rosa.

In altre parole si tratterebbe di far diventare quest’area una sorta di piccola “Camargue lagunare”, senza però trasformarla in oasi vera e propria, cosa che comporta parecchi gravami, ma semplicemente lasciandola così com’è.

Tutt’al più creando magari un ristoro che offrirebbe anche alcuni posti di lavoro poiché di certo gli appassionati di birdwatching non mancherebbero. L’esempio lo si è avuto alcuni anni fa, quando in una valle lungo la provinciale per Monfalcone sostavano, per fotografare e ammirare i fenicotteri rosa, un gran numero di persone, non solo italiane. Insomma, questa potrebbe diventare una nuova nicchia (o forse più) turistica senza particolare impatto.

@anboemo

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