L’Isola della Cona “liberata” da 40 metri cubi di rifiuti

STARANZANO. Ammonta a circa 40 metri cubi il “bottino” di rifiuti raccolto ieri nella “Giornata ecologica” alla Riserva naturale regionale della Foce dell’Isonzo. Sono arrivati, infatti, per la...
Di Ciro Vitiello
Bonaventura Monfalcone-17.04.2016 Giornata ecologica-Isola della Cona-Staranzano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-17.04.2016 Giornata ecologica-Isola della Cona-Staranzano-foto di Katia Bonaventura

STARANZANO. Ammonta a circa 40 metri cubi il “bottino” di rifiuti raccolto ieri nella “Giornata ecologica” alla Riserva naturale regionale della Foce dell’Isonzo. Sono arrivati, infatti, per la pulizia dell’area naturalistica una cinquantina tra volontari, famiglie e associazioni per un giorno “spazzini dell’ambiente” a piedi, in barca e a bordo di canoe, lungo il canale Quarantia e l’Isonzo fino alla Foce, guidati dagli staff della Rogos, la cooperativa che ha in gestione la Riserva e della Sbic, la Stazione biologica isola della Cona. Un evento ben riuscito organizzato in collaborazione con il Comune di Staranzano e l’azienda multiservizi Isa Ambiente che si occuperà dello smaltimento del materiale.

«Siamo soddisfatti del lavoro svolto - afferma la vicepresidente di Rogos, Letizia Koslan -. L’ambiente è di tutti e il nostro appello è stato accolto da tante persone. Abbiamo passato in rassegna alcune zone dove purtroppo si accumula tanta immondizia: all’ingresso dell’Isola della Cona in prossimità della diga nel prolungamento della terraferma verso il mare, poi al largo dell’osservatorio della “Marinetta” e infine l’area del centro visite molto frequentata dai turisti». Una giornata importante, anche perché nella mattinata la Cona è stata invasa da numerosi visitatori in parte regionali, altri giunti in pullman dall’Austria, da Treviso e dalla vicina Slovenia. L’equipaggio a bordo della barca della Riserva ha recuperato materiale che comprendeva un vasto campionario di rifiuti, sistemato in una decina di sacchi. Immancabile la plastica e il vetro, diversi ritagli di reti plasticate utilizzati per la coltivazione dei mitili, polistirolo, legno galleggianti e boe di plastica e ferro trasportati a riva dalla corrente e dalle mareggiate, nonchè qualche insegna pubblicitaria e pezzi di elettrodomestici. Sono stati rinvenuti lungo i sentieri e gli argini della Riserva mimetizzati tra la vegetazione, anche pneumatici, tubi in gomma, ciabatte con infradito, materiale ferroso. Recuperati poi alcuni caschi di protezione utilizzati sul lavoro persi forse da operai che lavorano a bordo delle navi passeggeri. I rifiuti, tuttavia, in parte arrivano con la piena dell’Isonzo e dal mare, specie durante il maltempo e l’alta marea. Alla Cona ha operato anche il gruppo canoistico dell'associazione gradese “Guidanaturalistica.it” con il responsabile Filippo Chiavone. «Siamo usciti con tre canoe e sei volontari novizi - dice - che hanno subito imparato come si voga. Abbiamo pescato di tutto. Anche copertoni di auto e addirittura una sdraio. Alla foce c’erano alcuni scafi abbandonati e semiaffondati, ma ci vogliono attrezzature particolari per portarli in superficie». Alcuni volontari hanno operato a piedi percorrendo i sentieri battuti soprattutto da visitatori che si recano negli osservatori. Tutta l’immondizia e gli ingombranti raccolti, sono stati trasportati da un pick-up al parcheggio all’ingresso della Riserva, dov’è stato posizionato un container che verrà prelevato da Isa Ambiente. Per quanto possibile sul posto è stata effettuata la differenziazione dei rifiuti. Il pomeriggio è stato dedicato a una serie di laboratori ludico-didattici per i più piccoli sul riciclo dei materiali. «Oggi - ha affermato un’operatrice della Rogos - abbiamo in programma di costruire una casetta e un “ristorante” per gli uccelli».

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