L’ironia corre sul web. Il “Fontanin” arriva in Ponterosso

La chiamavano la «gallina con l’epatite». L’epiteto è uno dei più gettonati in Rete tra i triestini che parlano della bandiera della Patria del Friuli sventolante in piazza Unità. Di bandiere Trieste ne ha cambiate un sacco nella sua storia. Ma la comparsa dell’aquila gialla in campo azzurro dell’eterno rivale friulano ha risvegliato un forte orgoglio identitario che ha finito per manifestarsi, ca va sans dire, soprattutto sulla tastiera.
Su internet in questi giorni si trovano prove del sempreverde campanilismo regionale, tanto friulano quanto triestino: alcune sono ironiche e simpatiche, mentre altre sono di una serietà che rasenta il surreale. Tra i lettori del Piccolo Emanuele Cippo ha realizzato un buffo fotomontaggio in cui si vede un vessillo alabardato sventolare sulla Loggia del Lionello: «Par condicio», è il commento dell’autore.
In un’altra immagine, che è stata rilanciata più volte, piazza Unità è invasa da un campo di grano, accompagnato dalla scritta «E piazza Unità diventò... Tipicamente friulana». Un’altra prodotta per l’occasione, infine, è quella che ritrae la fontana del Giovanin in Ponterosso trasformata in una fontana del “Fontanin”, con il faccione del presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini immortalata nel marmo.
I commenti, sul profilo del Piccolo come su pagine d’identità friulana e triestina, hanno spesso un tenore onirico: inviti all’insurrezione, gente «profondamente» offesa, friulani che gongolano per aver finalmente giocato un tiro ai corregionali e via dicendo. C’è perfino chi si chiede se facciano «più schifo el comun o i furlani», al netto del fatto che il Comune di Trieste non ha nulla a che vedere con la faccenda. Va per la maggiore la reciproca accusa di puzzare di letame: a causa dei campi nel caso dei friulani e addirittura delle povere osmize nel caso dei triestini. È proprio vero: alle volte le trovate delle Regioni generano mostri.
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