L’ippodromo cambia padrone e rilancia subito le serate estive
Dopo anni di semiabbandono si punta alle riunioni nella bella stagione e ad eventi non soltanto ippici
TRIESTE Per l’ippodromo di Montebello il 2018 sarà l’anno della svolta e del rilancio. È questo l’annuncio fatto dal nuovo gruppo di imprenditori che, proprio in questi giorni, ha acquistato le quote di maggioranza della Nord Est Ippodromi, la spa che gestisce, oltre a quello di Trieste, altri due impianti per le corse dei cavalli. Quello di Treviso, dove si corre anche al galoppo, e quello di Ferrara.
Dopo anni di semiabbandono, durante i quali lo storico ippodromo di piazzale De Gasperi - il più vecchio d’Italia tra quelli ancora in attività, essendo stato inaugurato nell’oramai lontanissimo settembre del 1892 - sembrava destinato a essere dimenticato dagli stessi triestini, ecco che si riaccende la luce sul futuro della struttura. Capofila della cordata, che vuole dare nuovo impulso all’ippodromo, arricchendo il programma dell’attività ippica con una serie di iniziative collaterali di vario genere, è Stefano Bovio, trevigiano, per anni direttore della Nord Est, di cui era anche socio di minoranza, con il 10% delle quote.
«Da tempo - spiega lo stesso Bovio - avevamo saputo che l’azionista di maggioranza, l’imprenditore Fabio Biasuzzi, era intenzionato a cedere le sue quote. Ci siamo allora ritrovati in un gruppo di appassionati e abbiamo pensato di fare un’offerta che fosse adeguata, l’abbiamo presentata ed è stata accettata». L’ex direttore non definisce la cifra, ma sembra che il costo dell’operazione sia di poco inferiore al mezzo milione di euro. Ora la Nord Est ippodromi spa è controllata, con il 52% delle quote, da una società finanziaria, nella quale è proprio Bovio ad avere la maggioranza. L’ex direttore ha anche conservato il 10% di quote che possedeva in passato.
Una bozza di programma è già delineata: «Cambieremo da subito il calendario delle corse – precisa Bovio – perché ci sembra illogico che a Trieste si corra ogni martedì d’inverno, quando si rischia di dover affrontare giornate gelide, magari con la Bora che spazza la pista, mettendo in difficoltà driver e cavalli, e si sospenda l’attività d’estate». Via dunque al ritorno alle corse in notturna, con riunioni che hanno sempre avuto, in passato, il potere di calamitare attorno all’anello di Montebello non solo gli appassionati ma anche le famiglie. «Assistere alle corse nelle sere d’estate, godendo di un po’ di fresco, è una bellissima sensazione – sottolinea Bovio – perciò abbiamo già chiesto e ottenuto dagli organi competenti di poter correre fino a tutto agosto. E faremo lo stesso nel 2019 e negli anni a venire».
Va fra l’altro ricordato che proprio l’ippodromo di Montebello è dotato di uno dei più moderni impianti di illuminazione artificiale d’Italia, per quanto concerne le strutture dedicate alle corse dei cavalli. Ma le luci di Montebello potranno servire anche per illuminare altri eventi: «L’ippodromo è servito da un ristorante ora molto attivo (che quest’estate ha ospitato la “Sagra de la sardela”, ndr) – riprende l’ex direttore – perciò cercheremo di allestire un programma di eventi che possano far tornare la gente a Montebello anche quando le corse non ci sono».
Del resto l’impianto dispone di ampi spazi, di un parcheggio, e di servizi. Insomma, tutto ciò che può servire a ospitare manifestazioni di vario tipo. Ma i nuovi proprietari intendono fare dell’ippodromo anche un veicolo di promozione della città e della regione.
«Esiste un bando di gara regionale – continua Bovio – che mette a disposizione risorse che sembrano fatte apposta per strutture come la nostra. Se tutto andrà per il verso giusto – dice – presenteremo le bellezze di Trieste e dell’intero Friuli Venezia Giulia in tutti gli ippodromi italiani».
Ora non resta che aspettare la risposta del pubblico: «La valorizzazione degli ippodromi, in Italia – conclude il capofila del nuovo gruppo di maggioranza – dipende anche dal volume di gioco che si riesce a raccogliere. Se a Trieste raggiungeremo le cifre che ci siamo posti come obiettivo, sarà l’impianto a beneficiarne».
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