L’ipotesi di Santa Croce sotto l’ala di Sgonico: parte la raccolta firme

La frazione è oggi territorialmente divisa fra tre Comuni: i promotori puntano a staccarsi da Trieste e Duino Aurisina
Foto BRUNI 26.05.17 S.Croce: alcuni degli esercizi commerciali
Foto BRUNI 26.05.17 S.Croce: alcuni degli esercizi commerciali

SANTA CROCE

Staccarsi dal Comune di Trieste per diventare parte di quello di Sgonico. Puntano a una modifica amministrativa storica e inedita per il territorio giuliano i circa 1.300 abitanti di Santa Croce, frazione dell’altipiano anomala per definizione, perché territorialmente divisa fra tre Comuni: Trieste, Duino Aurisina e Sgonico.

Constatata la facilità con la quale, nelle ultime settimane, hanno raggiunto quota 403 firme, a sostegno della petizione popolare che chiede al Comune di Trieste interventi di miglioramento per l’area denominata “Vedetta Frnace”, per il piazzale chiamato “Gospudova Griza”, per il vecchio Lavatoio e il vicino ex Deposito dell’acqua oggi di proprietà dell’AcegasApsAmga, hanno preso ulteriore coraggio e adesso alzano la posta. «Sono anni che in paese si parla della necessità di fare una scelta radicale – spiega Lorenzo Bogatez, componente della locale Comunella – perché ogni volta che chiediamo qualcosa al Comune di Trieste tutto diventa difficile. A Sgonico potremmo garantire uno sbocco sul mare, oltre che beneficiare di un rapporto più semplice con la giunta, vista anche la dimensione di quell’amministrazione. L’obiettivo – precisa – è arrivare a un migliaio di firme in calce a un progetto ben definito e a quel punto la procedura potrebbe iniziare».

A livello normativo, esiste una puntuale disciplina che regolamenta tale iter: in Friuli Venezia Giulia gli esempi non mancano. «Un cambiamento in effetti potrebbe giovare, perché con il Comune di Trieste i rapporti non sono sempre facili – sottolinea Maja Tenze, presidente della circoscrizione che comprende anche l’area di Santa Croce – e gli esempi sono innumerevoli, su tutti i fronti. Basta ricordare le polemiche sorte in occasione del restauro della storica chiesetta di Santa Croce – continua – oppure la vicenda del bassorilievo raffigurante una Madonna con Bambino, originariamente collocato sulla facciata est della vecchia scuola di Santa Croce e oggi custodito nel castello di San Giusto. Un cambiamento – conclude – potrebbe giovare». Era stato il consigliere della circoscrizione Paolo Vidoni (Unione slovena – Pd) a indirizzare al sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, una formale richiesta di restituzione che però, per ora, risulta non aver trovato risposta.

Naturalmente però bisognerebbe anche verificare la disponibilità del Comune di Sgonico a recepire una modifica che, per la realtà dell’amministrazione guidata dal sindaco Monica Hrovatin, sarebbe notevole. «Abbiamo una popolazione di poco più di 2 mila persone – spiega Hrovatin –, con l’arrivo di Santa Croce saliremmo a oltre 3 mila». Hrovatin non dà giudizi sull’opportunità dell’operazione, ma assicura che «in ogni caso si tratterebbe di una scelta da affidare ai nostri residenti, da consultare preventivamente». —



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