Lipizza abbandonata anche dal governo
TRIESTE. È una perla incastonata tra le doline del Carso. È una fetta di storia colorata del bianco dei suoi cavalli. Ora però sta vivendo un momento difficilissimo che potrebbe portare anche alla sua morte. Stiamo parlando di Lipizza e delle sue scuderie. La società che le gestisce, ossia la Kobilarne Lipica, ha da anni una grossa palla al piede che si chiama Lipica Turizem, la società che gestisce le infrastrutture alberghiere del comprensorio, hotel Maestoso, hotel Klub e il ristorante. Società che ha accumulato un rosso quantificato in oltre 2 milioni di euro.
E l’agonia continua. Il governo, sullo stato di crisi, ha deciso di nono decidere togliendo dall’ordine del giorno di una sua recente seduta la decisione di trasferire senza oneri la società Lipica Turizem alla holding che gestisce i beni della Stato (Sdh). A bloccare la procedura sarebbero stati i legali dell’esecutivo molto critici relativamente al provvedimento e perché sarebbe necessario provvedere a una ricapitalizzazione per la quale non ci sono poste a bilancio. Il ministro dell’Agricoltura, Dejan Židan aveva proclamato che avrebbe trovato un compratore per le infrastrutture turistiche del comprensorio, ma a tutt’oggi di questo fantomatico acquirente non c’è neppure l’ombra, quindi la crisi di Lipica Turizem rischia seriamente di risucchiare anche la Kobilarne Lipica che gestisce l’allevamento dei lipizzani e che controlla l’indebitata Lipica Turizem.
Tuttavia il ministero dell’Agricoltura propone sul mercato l’affitto dell’hotel Maestoso (senza la piscina oramai chiusa da anni) e le casette del golf (senza il campo) a 16.600 euro al mese. «Chiunque accettasse l’offerta - spiegano gli addetti del settore - si scaverebbe da solo la fossa». Senza dimenticare che parte del parte del piano terra e del primo piano sono fino al 2023 nella disponibilità della società Casino Portorož che gestisce la sala da gioco. Inoltre l’albergo ospita anche gli uffici della Kobilarne Lipica oltre a un salone di parrucchiera.
Come avvisano alla Corte dei conti della Slovenia la ricapitalizzazione rischia di venir letta a Bruxelles come illecito aiuto di Stato e poi un potenziale acquirente e quindi investitore dovrebbe sapere con certezza (che al momento non esiste) quale intervento edilizio gli è permesso perché solo da questo potrebbe in futuro pensare a lavorare con un ricavo e non solo in perdita. Già nel 2010 l’allora governo guidato da Borut Pahor ricapitalizzò Lipica Turizem con 1,5 milioni di euro ma l’operazione fu bocciata proprio dalla Corte dei conti perché considerata illecito aiuto di Stato che denunciò l’allora ministro delle Finanze, Franc Križni› e quello della Cultura, Majda Širc.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo