L’invasione straniera sulle spiagge del Fvg

A luglio crescita record del 12,5% negli stabilimenti balneari della regione Grande afflusso dai Paesi dell’Est. Il ritorno dei tedeschi e dei russi
Foto Bruni 18.07.15 Stabilimento balneare Sticco
Foto Bruni 18.07.15 Stabilimento balneare Sticco

TRIESTE. Questa estate sotto gli ombrelloni del Friuli Venezia Giulia si parla ungherese. Ma anche tedesco, slovacco e ceco. La Mitteleuropa è tutta qui, distesa su lettini e sdraio da Lignano a Grado fino a Muggia. È un vero e proprio boom di turisti stranieri, in particolare provenienti dall’Est Europa, quello registrato dagli stabilimenti balneari regionali da fine giugno a fine luglio: più 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2015 contro una media nazionale del +5,4%. Meglio di noi, in termini di crescita, ha fatto solo la blasonata Sardegna con un +13%, mentre in terza posizione, a grande distanza, c’è il Veneto a +6,4%.

A rilevarlo è un’indagine condotta dalla Cna Balneatori, che ha interpellato 531 titolari di altrettanti stabilimenti aderenti all’associazione e presenti in 55 località costiere dello Stivale. Complice anche il clima geopolitico che ha di fatto “cancellato” alcune delle mete estive più gettonate negli ultimi anni - Turchia e Tunisia in primis -, l’Italia è tornata nuovamente di moda tra i turisti stranieri, desiderosi di trascorrere le vacanze in tranquillità tra mare, cultura e paesaggi da sogno. E in questo contesto, il Friuli Venezia Giulia ha trovato l’occasione giusta per far riscoprire le sue località balneari agli affezionati di sempre (vedi il gran ritorno dei tedeschi a Lignano) e per conquistare una nuova clientela, in particolare dai Paesi dell’Est Europa, ungheresi su tutti.

Se l’assessore regionale al Turismo, Sergio Bolzonello, si limita a «confermare il trend» pur in assenza di dati ufficiali, è da chi vive quotidianamente la realtà delle località balneari nostrane che arrivano i dettagli su questa stagione estiva che, dopo le difficoltà meteorologiche di giugno, sta vivendo un momento molto positivo. Tra questi c’è Alessandro Lovato, presidente della Git Grado: «Sicuramente abbiamo registrato una crescita dei turisti stranieri e non solo i “soliti” austriaci, ma anche dall’Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca. Un turismo che non è affatto povero, ma già “qualificato”. Credo che l’incremento sia dovuto al fatto che Grado e la nostra regione in generale vengano percepite come un luogo sicuro, protetto e a misura di famiglia, dove trovare servizi e tranquillità». Rispetto agli altri anni, gli ospiti prediligono «vacanze più brevi ma frequenti» e a cambiare è anche la tipologia di famiglia: non più solo mamma, papà e bambini, ma sempre più nonni con i nipoti. Segno di tempi che cambiano.

A Lignano sono i tedeschi a farla da padrone, «con un aumento che, dai primi dati, sembrerebbe a doppia cifra - conferma Loris Salatin della Lisagest (Lignano Sabbiadoro Gestioni) -. Quest’anno abbiamo visto una crescita anche dall’Austria e dai paesi dell’Est Europa, in particolare dall’Ungheria. Credo che a giocare a nostro favore siano state le campagne promozionali fatte all’estero e anche l’innalzamento della qualità. Visto quanto sta accadendo nel mondo, poi, probabilmente si preferiscono mete più vicine... è un po’ un ritorno al turismo di una volta, se vogliamo». Analisi condivisa da Giorgio Ardito, presidente di Lignano Pineta spa: «Sicuramente la situazione geopolitica gioca a favore dell’Alto Adriatico. La gente preferisce evitare l’aereo e mete ritenute non sicure, optando per località più vicine. Abbiamo visto la ripresa di mercati storici come Austria e Germania e un buon incremento da Slovacchia, Repubblica Ceca e Ungheria, senza dimenticare il ritorno dei russi, quasi scomparsi lo scorso anno. Dobbiamo cogliere l’occasione e potenziare i nostri punti di forza: intrattenimento, cultura e servizi».

Che Grado e Lignano fossero mete particolarmente amate dai vacanzieri d’oltreconfine era cosa nota da tempo. Ma il boom di stranieri ha riguardato anche gli stabilimenti triestini, seppur con maggiore varietà: «È un trend che abbiamo visto anche da noi, complice anche le convenzioni che abbiamo in piedi con diversi alberghi - spiega Paolo Salviato dello stabilimento Sticco di Miramare -. Oltre ai paesi della Mitteleuropa abbiamo avuto clienti americani, sudamericani e spagnoli. Vengono a visitare la città per qualche giorno e ne approfittano per fare una puntatina al mare». Dall’altra parte del golfo la sinfonia è la stessa: «Abbiamo avuto un buon aumento di turismo estero, piuttosto variegato - precisa Marco Salviato del Bagno San Rocco, a Muggia -: spagnoli, francesi, tedeschi, slovacchi, cechi e addirittura scandinavi. Evidentemente siamo bravi a offrire servizi: quelli forniti dagli stabilimenti italiani non hanno uguali in giro per il mondo».

Tra le mete più apprezzate dagli stranieri spicca anche Portopiccolo beach che vanta una clientela internazionale: «Rispetto allo scorso anno abbiamo più clienti e un buon 30% viene dall’estero - precisa Marisa Budicin, responsabile dello stabilimento -: si tratta di residenti e turisti che alloggiano negli alberghi del Carso o del centro città. Austriaci, carinziani in particolare, ma anche tedeschi, ungheresi e russi».

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