L’invasione straniera sulle spiagge del Fvg
TRIESTE. Questa estate sotto gli ombrelloni del Friuli Venezia Giulia si parla ungherese. Ma anche tedesco, slovacco e ceco. La Mitteleuropa è tutta qui, distesa su lettini e sdraio da Lignano a Grado fino a Muggia. È un vero e proprio boom di turisti stranieri, in particolare provenienti dall’Est Europa, quello registrato dagli stabilimenti balneari regionali da fine giugno a fine luglio: più 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2015 contro una media nazionale del +5,4%. Meglio di noi, in termini di crescita, ha fatto solo la blasonata Sardegna con un +13%, mentre in terza posizione, a grande distanza, c’è il Veneto a +6,4%.
A rilevarlo è un’indagine condotta dalla Cna Balneatori, che ha interpellato 531 titolari di altrettanti stabilimenti aderenti all’associazione e presenti in 55 località costiere dello Stivale. Complice anche il clima geopolitico che ha di fatto “cancellato” alcune delle mete estive più gettonate negli ultimi anni - Turchia e Tunisia in primis -, l’Italia è tornata nuovamente di moda tra i turisti stranieri, desiderosi di trascorrere le vacanze in tranquillità tra mare, cultura e paesaggi da sogno. E in questo contesto, il Friuli Venezia Giulia ha trovato l’occasione giusta per far riscoprire le sue località balneari agli affezionati di sempre (vedi il gran ritorno dei tedeschi a Lignano) e per conquistare una nuova clientela, in particolare dai Paesi dell’Est Europa, ungheresi su tutti.
Se l’assessore regionale al Turismo, Sergio Bolzonello, si limita a «confermare il trend» pur in assenza di dati ufficiali, è da chi vive quotidianamente la realtà delle località balneari nostrane che arrivano i dettagli su questa stagione estiva che, dopo le difficoltà meteorologiche di giugno, sta vivendo un momento molto positivo. Tra questi c’è Alessandro Lovato, presidente della Git Grado: «Sicuramente abbiamo registrato una crescita dei turisti stranieri e non solo i “soliti” austriaci, ma anche dall’Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca. Un turismo che non è affatto povero, ma già “qualificato”. Credo che l’incremento sia dovuto al fatto che Grado e la nostra regione in generale vengano percepite come un luogo sicuro, protetto e a misura di famiglia, dove trovare servizi e tranquillità». Rispetto agli altri anni, gli ospiti prediligono «vacanze più brevi ma frequenti» e a cambiare è anche la tipologia di famiglia: non più solo mamma, papà e bambini, ma sempre più nonni con i nipoti. Segno di tempi che cambiano.
A Lignano sono i tedeschi a farla da padrone, «con un aumento che, dai primi dati, sembrerebbe a doppia cifra - conferma Loris Salatin della Lisagest (Lignano Sabbiadoro Gestioni) -. Quest’anno abbiamo visto una crescita anche dall’Austria e dai paesi dell’Est Europa, in particolare dall’Ungheria. Credo che a giocare a nostro favore siano state le campagne promozionali fatte all’estero e anche l’innalzamento della qualità. Visto quanto sta accadendo nel mondo, poi, probabilmente si preferiscono mete più vicine... è un po’ un ritorno al turismo di una volta, se vogliamo». Analisi condivisa da Giorgio Ardito, presidente di Lignano Pineta spa: «Sicuramente la situazione geopolitica gioca a favore dell’Alto Adriatico. La gente preferisce evitare l’aereo e mete ritenute non sicure, optando per località più vicine. Abbiamo visto la ripresa di mercati storici come Austria e Germania e un buon incremento da Slovacchia, Repubblica Ceca e Ungheria, senza dimenticare il ritorno dei russi, quasi scomparsi lo scorso anno. Dobbiamo cogliere l’occasione e potenziare i nostri punti di forza: intrattenimento, cultura e servizi».
Che Grado e Lignano fossero mete particolarmente amate dai vacanzieri d’oltreconfine era cosa nota da tempo. Ma il boom di stranieri ha riguardato anche gli stabilimenti triestini, seppur con maggiore varietà: «È un trend che abbiamo visto anche da noi, complice anche le convenzioni che abbiamo in piedi con diversi alberghi - spiega Paolo Salviato dello stabilimento Sticco di Miramare -. Oltre ai paesi della Mitteleuropa abbiamo avuto clienti americani, sudamericani e spagnoli. Vengono a visitare la città per qualche giorno e ne approfittano per fare una puntatina al mare». Dall’altra parte del golfo la sinfonia è la stessa: «Abbiamo avuto un buon aumento di turismo estero, piuttosto variegato - precisa Marco Salviato del Bagno San Rocco, a Muggia -: spagnoli, francesi, tedeschi, slovacchi, cechi e addirittura scandinavi. Evidentemente siamo bravi a offrire servizi: quelli forniti dagli stabilimenti italiani non hanno uguali in giro per il mondo».
Tra le mete più apprezzate dagli stranieri spicca anche Portopiccolo beach che vanta una clientela internazionale: «Rispetto allo scorso anno abbiamo più clienti e un buon 30% viene dall’estero - precisa Marisa Budicin, responsabile dello stabilimento -: si tratta di residenti e turisti che alloggiano negli alberghi del Carso o del centro città. Austriaci, carinziani in particolare, ma anche tedeschi, ungheresi e russi».
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