L’insulto razzista a Samba Sarr: «È la prima volta ma non ci bado»
MONFALCONE Razzismo in una partita di calcio di Seconda categoria. È accaduto allo stadio Cosulich di Monfalcone. «Prima ha bestemmiato, poi ha continuato gridando con rabbia “negro”. A due passi c’era l’arbitro che ha sentito tutto, ha tirato fuori il cartellino rosso e lo ha espulso». Comincia così il breve racconto del calciatore Samba Sarr che gioca nel ruolo di mediano dell’Asd Romana Monfalcone. È nato a Nouakchott in Mauritania, ma è in Italia è da 20 anni, fa l’operaio e lavora in una ditta privata della Fincantieri. Sono state rese note solo l’altro giorno le conseguenze del brutto episodio che risale a domenica 20 ottobre mentre si stava disputando allo stadio Cosulich l’incontro di Seconda categoria del girone C tra Asd Romana Monfalcone-Castionese (per la cronaca finita 1-0).
Al 5º minuto del secondo tempo Andrew Zen della Castionese si è scontrato con il calciatore avversario Samba Sarr verso il quale poi si è scagliato con un corollario di parole offensive. «Non capisco il perché – afferma Sarr – visto che si è trattato di uno scontro normale come succede spesso durante le partite. Non avrei mai immaginato che l’avversario potesse reagire in quel modo. Inoltre mentre abbandonava il terreno di gioco ha continuato a pronunciare frasi discriminatorie e intimidatorie nei miei confronti». «Comunque – aggiunge – preferirei non parlare più di queste cose. Sono molto dispiaciuto perché è la prima volta che mi succede. Non mi interessa nulla. Non do valore a quanto è accaduto, ma vado avanti per la mia strada perché ci sono cose più importanti». L’esito di quanto successo è stato comunicato solo qualche giorno fa dal giudice sportivo della Lega calcio, che è andato pesante con il provvedimento disciplinare: squalifica per Andrew Zen dai campi fino al 13 gennaio 2020. Amareggiato per quanto accaduto anche il presidente dell’Asd Romana Monfalcone, Giampiero Pangon.
«Purtroppo per motivi personali – dice – quel giorno non ero presente sul campo. Non è la prima volta che si scagliano nei nostri confronti, perché gli stupidi ci sono sempre e sempre ci saranno. Nel girone friulano di quest’anno succede sempre qualcosa contro la nostra squadra. Ed è la prima volta che si prendono provvedimenti disciplinari del genere perché l’arbitro della partita era proprio davanti ai giocatori e ha visto e sentito tutto. In altre occasioni posso confermare amaramente che anche il pubblico ha gridato verso il giocatore di colore. È inspiegabile, quei tifosi non capiscono che questi sono i ragazzi del domani. Aggiungo ancora che in questo campionato abbiamo un solo giocatore di colore, lo scorso anno ne avevamo tre. Vi lascio quindi immaginare come la situazione nei nostri confronti sia stata ancora peggiore». –
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