L'Inps: «Aiuto irregolare, vive all’estero»

L’Istituto di previdenza afferma che la sua residenza è Oltralpe «dove ha ricevuto un sostegno che si è sovrapposto al nostro»
Caterina Pellizzer
Caterina Pellizzer

TRIESTE «Dal punto di vista umano si tratta di un caso molto delicato». Franco Russo, direttore dell’Inps di Trieste, non nasconde la complessità della situazione che ha investito, suo malgrado, la giovane Caterina Pellizzer. «È stato un ente pubblico francese a inviarci una segnalazione, dovendo ricalcolare il contributo che la ragazza riceve in Francia, in quanto è in quel Paese che, evidentemente, si trova la sua residenza effettiva» spiega Russo.

Sul nodo della residenza interviene anche il dirigente dell’Area prestazioni dell’Inps provinciale Stefano Rigotti: «La residenza abituale ed effettiva della ragazza si trova in Italia o in Francia? Non è possibile risiedere in due posti differenti nel medesimo periodo. L’informazione che Pellizzer risiede abitualmente in Francia ci è stata data direttamente da un ente pubblico di quel Paese, corrispondente al nostro Erdisu, il cui intervento in favore della signora si è sovrapposto al nostro».

Rigotti ci tiene a precisare che la situazione sanitaria della giovane triestina «non è assolutamente messa in discussione». La sua disabilità è certificata e, purtroppo, risulta essere irreversibile.

«Noi le abbiamo erogato ininterrottamente un assegno di invalidità - continua Rigotti - anche perchè è stata lei stessa a dichiarare di risiedere abitualmente in Italia. Siamo pronti a far valere la nostra posizione, dal momento che disponiamo di un documento che certifica invece una sua permanenza continuativa sul suolo francese».

È Caterina stessa a provare a fare luce sull’intera vicenda. Ogni anno, infatti, ha fatto richiesta in Francia per poter disporre di un alloggio all’interno della Casa dello studente. Per far valere questo suo diritto ha dovuto compilare un modulo nel quale ha dichiarato che, «per il tempo strettamente necessario a terminare i cicli delle lezioni», dimora nel Paese d’Oltralpe.

«Si tratta di un aiuto che è previsto per tutti gli studenti, sia francesi che stranieri. Il modulo in questione, necessario per ottenere un abbattimento della quota d’affitto, non certifica in alcuna maniera un cambio di residenza, che per quanto mi riguarda rimane stabilita a Trieste. Va detto, inoltre, che in Francia non distinguono fra il concetto di domicilio e quello di residenza e forse anche per questo motivo è stata fatta un po’ di confusione» spiega Caterina.

Vi è poi un altro aspetto sul quale la giovane triestina intende fare chiarezza: «L’Inps è sempre stato al corrente del fatto che periodicamente mi trovo a soggiornare in Francia». Lo dimostra anche il verbale di verifica dei requisiti sanitari per usufruire della pensione, datato 22 settembre 2010, insieme al quale, fra i vari documenti sanitari depositati, compare una relazione fisiatrica del Centre Medicale et Pedagogique de Rennes Beaulieu risalente al 7 settembre 2009. Queste visite periodiche di rivalutazione sono terminate nel 2011. Da quell’anno, infatti, Caterina Pellizzer è stata considerata «non rivedibile», in quanto affetta da una patologia che non prevede guarigione.

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