Link - Premio Luchetta incontra: i laboratori e gli spettacoli

Due “press lab” insegnano a gestire le notizie dell’ultima ora e i rischi nascosti nelle news online. Da Muhammad Alì a Cortex, in scena mezzo secolo di storia

Link 2017 significa anche formazione. Due i press lab in programma quest’anno al festival. Domenica 23 aprile, dalle 10 alle 11 la parola a Lorenzo di Las Plassas, inviato e anchor di RaiNews24. A lui il compito di spiegare cosa sono, come irrompono e come si gestiscono in presa diretta le ‘Breaking news’, ovvero le notizie travolgenti che, al loro arrivo, possono scardinare le scalette dei Tg e addirittura i palinsesti di rete.

Sabato 22 aprile, dalle 10 alle 11 sarà Gabriela Jacomella, co-founder di Factcheckers.it, a condurre una sessione dedicata a “Bufale, factchecking e post verità”, per imparare a destreggiarsi con accortezza nella navigazione in rete. A cosa serve conoscere le tecniche del fact-checking? «A molte cose – spiega la conduttrice del presslab - Ai giornalisti serve per evitare di essere tratti in inganno, e di prendere per valide notizie e fonti che non lo sono. Agli utenti (lettori, spettatori o navigatori della Rete) serve per difendersi dalla disinformazione, sui social ma anche sui media “ufficiali”. Certo, le bufale non hanno determinato la vittoria di Trump e persino il giornalismo è vivo e vegeto, anche se un po’ malconcio. Nella lotta alle notizie false e alla cattiva informazione può piuttosto trovare nuovi slanci e una rinnovata ragion d’essere. In molte redazioni, soprattutto all’estero, i team di fact-checkers (i “verificatori delle notizie”, soprattutto per quanto riguarda i contenuti della Rete) sono realtà consolidate, e le competenze necessarie per l’analisi e la valutazione delle informazioni digitali dovrebbero fare parte del curriculum di ogni giornalista».

Non meno utile per i cittadini, attrezzarsi al fact checking di quel che passano i social e il web: «L’idea – rincalza Jacomella - è quella di una formazione diffusa, dagli studenti di ogni ordine e grado agli adulti, in ogni categoria professionale e settore della società, perché tutti si trasformino in veri e propri “investigatori della Rete”. La responsabilità nell’intercettare e smascherare le bufale deve essere, oggi più che mai, condivisa. È con questo spirito che abbiamo fondato, la scorsa estate, Factcheckers: un’associazione che riunisce giornalisti ed esperti di sociali media verification, sviluppatori ed educatori».

Gli spetttacoli. Nelle tre serate di Link ci sarà spazio per le suggestioni dello sport e di una sua icona, Muhammad Ali, raccontato - venerdì, alle 21 - dalla giornalista de La Repubblica Emanuela Audisio attraverso un emozionante documentario, commentato in diretta da una gloria del pugilato nazionale, l'atleta isontino Paolo Vidoz. "Da Clay a Alì - la metamorfosi" si intitola il documentario scritto e diretto da Emanuela Audisio: un film che rilegge l'icona del pugilato del nostro tempo attraverso il racconto di chi l'ha conosciuto e di chi l'ha ammirato fino alla fine. "Da Clay ad Alì" riassume perfettamente cinquanta anni di storia: racconta l'uomo, il marito, il musulmano; e racconta la leggenda, di cui, oggi, sono rimasti gli insegnamenti e la fierezza.
 
Sabato, sempre alle 21 Nicolò Giraldi, autore del fortunato volume "Storia di Trieste" (Edizioni Biblioteca dell'Immagine), ci farà da guida in un viaggio visionario all'interno di una Trieste che c'era e che non c'è più, in una città ancora viva nelle sue periferie e nei suoi autobus, una dimensione urbana staccata dal retroterra, eppure così centrale in Europa. Lo accompagneranno dal vivo l'illustratore Jan Sedmak (già Una montagna di libri, festival di letteratura di Cortina) e il cantautore Enrico Cortellino, in arte Cortex. Alla fine della serata, i lavori prodotti da Jan Sedmak verranno battuti all'asta e il ricavato sarà interamente devoluto alla Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin.
 
E domenica, alle 19 torna a Link il giornalista de La Repubblica e storyteller Massimo Minella, con il suo "Italia-Argentina, sola andata" un'unica grande storia di mare che ne intreccia milioni. Storie celebri o totalmente sconosciute, felici o drammatiche. Ma soprattutto la storia di una famiglia all'epoca molto normale, e oggi altrettanto speciale, i Bergoglio, che da Asti raggiunsero il porto di Genova, nel febbraio del 1929,e partirono alla volta dell'Argentina in cerca di una nuova occasione di vita e di lavoro. 

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