L’infinito di Leopardi diventa punto d’incontro tra la cultura e lo sport

Dopo la Costituzione e i panel di Parole Ostili, al polo natatorio di Largo Irneri arriva un nuovo richiamo culturale con “L’infinito” di Giacomo Leopardi. La piscina di Trieste vede la presenza di oltre 200 mila frequentatori all’anno, tra pubblico ed atleti, bambini, adulti ed anziani, che trovano nel nuoto la migliore attività motoria e sportiva in assenza di peso.
Grandi numeri, che aprono la strada ad una riflessione su “L’infinito”. «Un’iniziativa, quella di unire sport e cultura in un connubio sempre più stretto, unica nel suo genere in Italia ma anche in Europa - ha più volte ricordato Franco Del Campo, direttore del Centro Federale Trieste nel corso della presentazione dell’iniziativa - perché è importante ricordare che lo sport è soprattutto buona educazione. Per questo motivo l’iniziativa si lega alla volontà di trasformare la nostra piscina da semplice luogo di gare e allenamenti, ad un contenitore culturale da sfogliare».
L’idea è nata dalla ricorrenza dei 200 anni dalla stesura della poesia “L’infinito” di Giacomo Leopardi, che il poeta scrisse quando aveva appena 21 anni».
Ma non c’è solo la poesia, perché il concetto di infinito è complesso, elaborato da filosofi e scienziati e nel 2020 Trieste, grazie ad ESOF, sarà città della scienza. «È in questa prospettiva - spiega Stefano Fantoni, fisico e champion di ESOF - che ci ha fatto molto piacere affiancare alla poesia di Leopardi una sintetica definizione di infinito dal punto di vista scientifico e presentarlo ai giovani che frequentano la piscina Bianchi, ricordando che dentro lo sport c’è tanta scienza e cultura». —
L.D.
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Riproduzione riservata © Il Piccolo