L’incognita delle Uti sul valzer degli uffici
TRIESTE. Una nuova vita dal prossimo gennaio. È questo l'impegno della giunta regionale per lo storico palazzo di via Carducci 6 a Trieste, tassello pregiatissimo di un piano di riorganizzazione delle sedi che interessa i quattro capoluoghi regionali e che, sebbene approntato da tempo, andrà ora rivisto in seguito alla prossima chiusura delle Province, al trasferimento di funzioni, personale ed edifici che ne deriverà e alla necessità di trovare spazi adeguati per gli uffici delle nascenti Uti. Passaggi prevedibili, ma rimasti esclusi dal “Piano sedi” fino alla recente approvazione delle modifiche allo Statuto d'autonomia.
La partita Uti
Cessazione delle Province, infatti, significa anche passaggio dei loro edifici a Regione e Comuni, unito al bisogno di dare sede alle nuove Uti. Il piano di riorganizzazione degli immobili della giunta regionale dovrà tenerne conto e decidere cosa fare dei palazzi delle Province, dei 22 Centri per l'impiego di loro competenza, delle sedi dei musei provinciali di Gorizia e di quelle delle Motorizzazioni, alcune in locazione passiva.
La filosofia di fondo
Nato per accentrare il personale e ridurre così il bisogno di strutture, il programma messo a punto dalla giunta Serracchiani punta a un risparmio, che potrà essere tuttavia valutato solo nel medio periodo. Le somme, cioè, andranno tirate alla fine di un percorso, che va ora aggiornato alla luce della morte lenta delle Province.
Trieste
Il pezzo forte dello scacchiere triestino, come detto, è il restauro del palazzo di via Carducci, in cui saranno trasferite le direzioni Infrastrutture e Ambiente, che fanno capo a Mariagrazia Santoro e Sara Vito. È poi cosa fatta lo spostamento di Fvg Strade nel fabbricato di scala dei Cappuccini: 230mila euro risparmiati grazie alla cessazione dell'affitto della vecchia sede di via Mazzini e al trasferimento nel comprensorio che già ospita il Centro per l'impiego e che avrebbe spazio per ulteriori cento impiegati. Altri potrebbero essere ospitati in una parte della Casa delle associazioni in fase di restauro. Oggetto di vendita saranno invece i tre piani dell'ex Azienda di promozione turistica di via San Nicolò e l'ufficio regionale di viale Miramare. Tutto da decidere infine il futuro dell'obsoleta sede regionale di via Giulia e quello di palazzo Galatti e dell'immobile di via Sant'Anastasio, nelle disponibilità della Provincia e possibili ubicazioni dell'Uti giuliana.
Gorizia
Lo spostamento del Centro per l'impiego di via Alfieri nella sede provinciale di corso Italia è stato completato e per un po’ via Alfieri potrebbe accogliere gli impiegati che lavorano nell'immobile di via Roma, bisognoso di una ristrutturazione che dovrebbe cominciare nel 2017. Dopo la prevista cessazione delle Province, la Regione sta tuttavia valutando di non usare più via Alfieri allo scopo, ma di servirsi del complesso di corso Italia, che potrebbe diventare anche sede dell'Uti. A operazione conclusa, via Alfieri sarà venduta. Il piano stabilisce poi lo spostamento dei forestali in via Montesanto da via Ponte del Torrione, immobile destinato ad alienazione.
Udine
Nel capoluogo friulano il riassetto è un complicato gioco di incastri, volto a far confluire quasi tutto il personale nella sede regionale di via Sabbadini, lasciando nell'edificio di via della Prefettura, soltanto gli organi del Consiglio regionale finora ospitati in via Poscolle. Quest'ultima sembrava destinata alla vendita, ma la scelta dovrà incastrarsi con la nascita dell'Uti: via Poscolle potrebbe diventarne sede provvisoria, in attesa dello scioglimento della Provincia nel 2018. A cambiare di sicuro è invece la sorte dell'edificio di via San Francesco, destinato alla vendita ma avviato infine a un restauro da 2,6 milioni: fallita l'alienazione, la Regione ha deciso di farne la sede distccata di Insiel o Fvg Strade. Fra gli interventi minori figura la prevista vendita dello stabile di via Nievo.
Pordenone
La cessazione della Provincia apre interrogativi sulla sorte del palazzo regionale di via Oberdan. La sede dell'ex Provincia, in corso Garibaldi, potrebbe infatti ospitare l'Uti pordenonese e tutti gli uffici di via Oberdan, permettendo la vendita di quest'ultima. Certo invece il destino dell'edificio della Protezione civile in via Martelli, destinato a dismissione dopo il passaggio del personale in via Oberdan.
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