L’Ince celebra i suoi 30 anni spesi a connettere l’Europa

Lo ha ribadito il premier Conte. Vincente l’«approccio di cooperazione globale» Un Fondo per la ricostruzione dell’Albania dopo il sisma. Sì ai Balcani nell’Ue
epa08081485 Italy's Prime Minister Giuseppe Conte (C) poses for a family photo with heads of government and state of CEI member states during the Central European Initiative (CEI) Summit at Farnesina Palace in Rome, Italy, 19 December 2019. In picture (front row, from L) are seen Italian Deputy Minister of Foreign Affairs and International Cooperation Marina Sereni, Serbia's Prime Minister Ana Brnabic, Montenegro's Prime Minister Dusko Markovic, Albania's Prime Minister Edi Rama, Italian Premier Conte, CEI Secretary General Roberto Antonione, Croatia's Prime Minister Andrej Plenkovic and North Macedonia's Prime Minister Zoran Zaev. EPA/CLAUDIO PERI
epa08081485 Italy's Prime Minister Giuseppe Conte (C) poses for a family photo with heads of government and state of CEI member states during the Central European Initiative (CEI) Summit at Farnesina Palace in Rome, Italy, 19 December 2019. In picture (front row, from L) are seen Italian Deputy Minister of Foreign Affairs and International Cooperation Marina Sereni, Serbia's Prime Minister Ana Brnabic, Montenegro's Prime Minister Dusko Markovic, Albania's Prime Minister Edi Rama, Italian Premier Conte, CEI Secretary General Roberto Antonione, Croatia's Prime Minister Andrej Plenkovic and North Macedonia's Prime Minister Zoran Zaev. EPA/CLAUDIO PERI

ROMA. L’Iniziativa centroeuropea (Ince) compie 30 anni e celebra il suo “compleanno” alla Farnesina (l’Italia detiene la presidenza di turno, nel 2020 toccherà al Montenegro) con la riunione dei primi ministri dei 17 Paesi aderenti. E nel suo intervento il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ricordato come «nella cui fondazione ebbe un ruolo centrale il nostro ministero degli Esteri: un'avventura straordinaria frutto della felice intuizione dell'allora ministro Gianni De Michelis che nel 1989 riuscì a prevedere le sfide e le opportunità che sarebbero derivati» dagli avvenimenti futuri in Europa. Con Trieste che ne divenne il baricentro ospitando la sede del segretariato generale diretto oggi da Roberto Antonione.

«Siamo qui riuniti oggi - ha proseguito Conte - per discutere di integrazione europea, cooperazione regionale, opportunità di business, tre prospettive saldamente legate tra loro che si dispiegano pienamente nell’attività dell’Ince». «L’Ince è, infatti, nata come un forum di dialogo politico, con una membership sempre più grande e variegata, in un’area strategica per la politica estera italiana, come l’Europa centro orientale e balcanica», ha precisato il premier.

«Si è caratterizzata dall’approccio di cooperazione globale fattivo e concreto, lanciando progetti di sviluppo economico e sociale nella regione con particolare attenzione a promuovere connettività, che è una delle priorità della nostra presidenza Ince». «Connettere l’Europa - ha ribadito Conte - è un’esigenza fondamentale e l’obiettivo prioritario della dimensione politica ed operativa, questi due aspetti rappresentano, infatti, le due facce della stessa medaglia nel quadro di un’organizzazione che, come l’Ince, ha favorito il progressivo avvicinamento agli standard europei dei Paesi membri dell’Iniziativa centroeuropea, ma non dell’Unione europea. L’abitudine a dialogare ed a condividere obiettivi e riflessioni ha rafforzato il tessuto comune che unisce i Paesi membri dell’Ince facendo emergere, inoltre, uno spirito di vicinanza e di solidarietà».

la solidarietà

E proprio a proposito di solidarietà il presidente del Consiglio ha sottolineato come «l’Albania colpita dal recente terremoto non può e non deve essere lasciata sola in questa difficile situazione che ha causato 50 vittime, 900 feriti ed ingenti danni». «Vi chiedo perciò di contribuire al fondo per la ricostruzione - ha proposto - ne abbiamo parlato anche all’ultimo Consiglio europeo, inoltre, insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, abbiamo convenuto che ci sarà una conferenza di donatori, in cui Italia sarà in prima fila».

l’allargamento a est

L’Italia aveva scelto durante la formazione dell’Ince di puntare, lo ricordiamo, sull’integrazione e sul dialogo, che allora erano stati considerati come fattori di stabilizzazione e prosperità. «Una scelta a favore del dialogo ed integrazione - ha sottolineato ancora Conte - che voglio rivendicare ancora oggi e lo testimonia il forte impegno dell’Italia nel sostenere con determinazione l’allargamento dell’Unione Europea alla regione dei Balcani occidentali. Potete stare sicuri, infatti, che l’Italia sarà sempre in prima fila fino a quando questo risultato sarà conseguito». E ai lavori di Roma non a caso era presente anche il commissario europeo all’Allargamento Oliver Varhelyi.

l’appello

Un rinnovato appello perché si aprano i negoziati di adesione all'Ue per Albania e Macedonia del Nord è dunque il messaggio più forte che emerge dai lavori del vertice Ince. «I Paesi membri dell'Ue che fanno parte dell'Ince e anche gli altri sono tutti convinti che sia stato un grave errore quello del Consiglio europeo di non procedere con l'avvio dei negoziati per quanto riguarda Nord Macedonia e Albania», spiega il viceministro degli Esteri Marina Sereni. «La stragrande maggioranza dei Paesi europei è favorevole a questo processo - ha rimarcato - e l'Italia ha chiesto che il tema sia al vertice dell'agenda di tutti i prossimi Consigli e lavoreremo perché entro marzo 2020 accada qualcosa di positivo». 

 

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