L'impresa per trasferire la prua di Elettra, la nave di Marconi, a Padriciano all'Area di ricerca

Il 6 settembre 2000 la prua di Elettra, la nave-laboratorio di Guglielmo Marconi varata 120 anni fa tondi, parte per il suo ultimo viaggio. Fatta a pezzi e poi lasciata attraccata, o dimenticata, al Cantiere San Marco della Fincantieri, quella mattina infatti viene spostata dall’Arsenale alla Stazione Marittima. E da lì, con un trasporto eccezionale e le strade di Trieste chiuse al traffico, fino all’Area di Ricerca di Padriciano, dove tuttora riposa di fronte ai laboratori e ben visibile dall’A4. L’operazione è titanica e richiede centinaia di milioni di lire e mesi di tavoli tecnici tra Comune, Provincia, Autorità portuale, Anas, Act e Fondazione Marconi, che aveva interesse a trovare con rapidità adeguata sistemazione al cimelio, volendo far coincidere l’apertura delle Olimpiadi, il 15 settembre, con l’accensione delle luci di Sydney dalla prua della stessa Elettra.Servizio di Francesco Codagnone, video di Andrea Lasorte

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