L’immaginario scientifico traslocherà nell’ex Pescheria

Il presidente Carniello ha chiesto al Ministero dell’Istruzione un contributo di 800mila euro per il progetto. L’esposizione occuperà 400 metri quadrati
Di Paola Bolis
Foto BRUNI TRieste 28 04 10 Salone degli Incanti-Ex Pescheria
Foto BRUNI TRieste 28 04 10 Salone degli Incanti-Ex Pescheria

L’obiettivo annunciato giusto un anno fa dal sindaco Roberto Cosolini è quello di fare del Salone degli Incanti un Museo della scienza che sia vetrina di quanto produce l’universo triestino della ricerca ma anche spazio divulgativo e didattico nel settore. Nel futuro Museo, il Laboratorio dell’immaginario scientifico (Lis) vuole essere presente. E al Municipio ha già manifestato l’interesse di trasferire l’attività espositiva dall’attuale sede di Grignano all’ex Pescheria. La giunta comunale ha detto sì al futuro trasloco nell’ottica di un “ideale completamento” dello Science center. Un atto amministrativo sulla cui scorta il Lis, spiega il suo direttore Fabio Carniello, ha potuto presentare al ministero dell’Istruzione, Università e ricerca una domanda di contributo finalizzata alla realizzazione del progetto.

Il bando ministeriale è lo stesso cui il Lis partecipa per l’ottenimento dei fondi triennali utili all’attività istituzionale consueta, ma un capitolo dei finanziamenti in ballo è dedicato a iniziative specifiche, come appunto l’ampliamento o il trasferimento delle attività. Il Lis ha chiesto a Roma un contributo pari a 800mila euro, ovvero l’80% - il massimo consentito - del milione di euro ritenuto necessario per progettare e allestire i nuovi spazi al Salone degli Incanti. Il comitato tecnico-scientifico ha 90 giorni di tempo per valutare i progetti pervenuti entro il termine del 28 settembre scorso. Salvo rinvii, dunque, a fine anno dovrebbe giungere la risposta sulla disponibilità o meno dei fondi per il progetto.

L’obiettivo del Lis, si diceva, è quello di trasferire sulle Rive la parte espositiva. Uffici e laboratori di progettazione e produzione delle rassegne sono destinati a rimanere negli spazi in cui il Lis è da anni ospite grazie a una convenzione con l’Ictp, il centro di fisica teorica che della sede è proprietaria. Nel Salone degli Incanti, mentre la giunta comunale ha deliberato di «consentire l’utilizzo di parte del futuro Museo della scienza a opera del Lis», l’Immaginario punta a occupare in via esclusiva circa 400 metri quadrati dei 1800 totali (esclusi auditorium, ingresso, spazi tecnici).

Il Museo della scienza potrebbe disporsi in tutto su circa mille metri quadrati, di cui oltre ai 400 per il Lis altri 200 andrebbero adibiti a usi multipli. «Pensiamo - dice Carniello - a un intervento leggero sugli spazi del Salone, una sorta di “scheletro” che possa migliorare l’acustica notoriamente difficile e sia tanto flessibile da poter contenere le diverse rassegne temporanee e cambiare nel tempo: più lo spazio è aperto e senza vincoli meglio è, giacché uno science center per sua natura è destinato a mutare», spiega Carniello. Allestimenti modulabili dentro vari percorsi interni, dunque, con l’idea - precisa - di «mantenere un’area del Salone sempre aperta e liberamente visitabile come architettura in sé», oltre a spazi destinati a ospitare di volta in volta altre rassegne.

Si tratta comunque per ora solo di idee progettuali da sviluppare con i tecnici del Comune e con la Soprintendenza: non va dimenticato infatti che già nel 2007 l’allora sindaco Roberto Dipiazza aveva prospettato la costruzione di un soppalco nel Salone per potervi ospitare i congressi, ottenendone però un diniego da Palazzo Economo.

Fin qui dunque l’obiettivo del Lis all’interno del Museo della scienza al quale «stiamo lavorando», spiega Roberto Cosolini. Accantonato, però, il concorso di idee al quale il sindaco aveva inizialmente pensato, la progettazione procede ora tutta all’interno degli uffici comunali in confronto con il Lis e prevedendo poi la partecipazione di altri enti di ricerca. Sicuramente non brevi saranno i tempi. «Fino al settembre 2013 il Salone degli Incanti è già destinato a ospitare altre rassegne», premette Cosolini. La scienza, dunque, non arriverà nel cuore della città prima del 2014.

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