L’Immaginario scientifico lancia l’allarme trasloco

L’istituzione conferma il sì all’ex Meccanografico ma teme tempi troppo lunghi: non c’è alcun accordo con il Comune
Il "Vortice d'acqua" all'Immaginario scientifico
Il "Vortice d'acqua" all'Immaginario scientifico

TRIESTE «Abbiamo bisogno di una nuova sede. L’idea di andare all’ex Meccanografico di Campo Marzio ci va benissimo. Abbiamo però grosse perplessità su tempi prospettati dall’amministrazione comunale. La prima delibera del Comune è del 2012, quando ci comunicarono il nostro trasferimento all’ex Pescheria (Salone degli incanti). Da quattro anni siamo in uno stato di preallerta». Serena Mizzan, nuovo direttore dell’Immaginario scientifico (ha preso il testimone da Fabio Carniello), dà i numeri del 2015. E sono numeri importanti: 56.092 è il numero di biglietti emessi dall’Immaginario scientifico l’anno scorso. Biglietti venduti. Il museo della scienza interattivo e sperimentale del Friuli Venezia Giulia ha visto crescere il numero di visitatori delle proprie sedi regionali (Trieste, Pordenone, Montereale Valcellina e Tavagnacco). Un pubblico soprattutto scolastico. Solo nella sede di Trieste (aperta a Grignano nel 1999) le presenze registrate sono 35.175, nonostante nei mesi primaverili venga posto un limite alle prenotazioni dei gruppi scolastici a causa delle carenze strutturali della sede.

A Trieste si rianima il rudere dell’ex Meccanografico
L'ex Meccanografico di Riva Ottaviano Augusto, abbandonato da 25 anni (Lasorte)

«Visto che da anni si parla del trasloco non abbiamo fatto attività di manutenzione particolare della sede dove siamo. Il trasloco sarebbe dovuto avvenire prima nel 2014, poi nel 2015, dopo nel 2016 e ora si parla del 2017. Forse. Noi abbiamo assoluto bisogno di spostarci. Al più tardi nella primavera del 2018. Solo che le condizioni in cui versa l’ex edificio del Meccanografico (praticamente un rudere, ndr) ci fanno temere sui tempi» aggiunge il direttore. Per la ristrutturazione dell’ex Meccanografico per fini espositivi e museali sono stati impegnati due milioni 444mila euro. Il problema è che il cantiere, se tutto va bene, non partirà che dopo l’estate con tutte le incognite che lavori del genere comportano. In mezzo ci sono anche le elezioni amministrative (12 giugno) che regalano un’ulteriore incognita allo scenario prospettato. «Il nostro problema - continua Mizzan - non è il dove andare, ma il quando.

Noi temiamo che i tempi siano molto più lunghi del 2017 (anno indicato dall’assessore Andrea Dapretto, ndr). E si rischia di perdere il finanziamento del Miur per il trasloco per il quale abbiamo già chiesto una proroga fino al 2018. Ed è ormai la seconda proroga». Servono certezze sulle date. «La sede di Grignano è assolutamente inadeguata per l’affluenza. Inoltre noi siamo in affitto con l’Ictp (Centro internazionale di fisica teorica) che a sua volta ha dei progetti sugli spazi da noi occupati. E anche loro sono bloccati». E quindi? «Arrivati a questo punto siamo disposti anche a considerare ipotesi diverse. Magari anche quella di una sede transitoria. Dobbiamo avere date certe. È da 5 anni che ormai giriamo intorno al problema del trasloco» spiega Mizzan. Un lustro perso attorno alla storia del Salone degli incanti (ex Pescheria) destinato ora alla Biblioteca civica. Ad agitare l’Immaginario scientifico è anche il fatto che, nonostante si parli del trasloco da ormai anni, non c’è ancora uno straccio di accordo (convenzione) con il Comune di Trieste.

«Eppure la nostra crescita in regione è costante. Creiamo occupazione e muoviamo parecchie persone - aggiunge il direttore -. Quasi la metà delle persone che visitano i centri dell’Immaginario provengono da fuori regione, a riprova di quanto l’Is sia di per sé un polo di attrazione turistica». Per la progettazione, l’organizzazione e la realizzazione di tutte queste attività l’Immaginario scientifico conta su un organico di 18 persone e una rete di 20 collaboratori. Non mancano le collaborazioni e i progetti realizzati assieme ad altre realtà del territorio: dalla Trieste Mini Maker Faire, con l’Ictp, all’anno internazionale della Luce, con l’Inaf-Osservatorio Astronomico di Trieste; da Un pozzo di scienza, il progetto di educazione ambientale del Gruppo Hera, alle Olimpiadi delle Neuroscienze con l’Università di Trieste, al talent show della comunicazione scientifica FameLab, che ha visto coinvolti il Comune di Trieste, l’Università e la Sissa. A queste vanno aggiunte le attività realizzate in occasione di importanti manifestazioni cittadine come la Barcolana e la mostra Arte/Scienza/Biotecnologia del Gruppo 78. Tutto stando “relegati” a Grignano da 17 anni.

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