L’Immaginario scientifico di Trieste sbarca al Magazzino 26
TRIESTE Vai col Lis. Dopo esser rimbalzato dall’ex Pescheria all’ex Meccanografico, il Laboratorio dell’Immaginario Scientifico (Lis) trova finalmente semi-fissa dimora approdando in Porto vecchio, più precisamente nel Magazzino 26 dove ottiene in concessione (per non più di 9 anni) dal neo-proprietario Comune uno spazio di oltre 3.500 metri quadrati articolati su due livelli. La quantificazione del canone è rinviata a successivi provvedimenti.
La delibera giuntale 155, illustrata dal dipiazzista Giorgio Rossi in veste di assessore alla Cultura, detta le direttive sulle quali s’imposterà l’operazione: l’atto è controfirmato da ben tre direttori d’area, che sono Fabio Lorenzut (Cultura), Enrico Conte (Lavori Pubblici), Walter Cossutta (Patrimonio).
La delibera del 5 aprile ne richiama una precedente, che risale al settembre dello scorso anno e che recepiva l’accordo sul Porto vecchio definito tra MiBact, Regione Fvg, Autorità portuale, lo stesso Municipio. L’intesa prevedeva la realizzazione del Museo del mare nei Magazzini 24-25, la collocazione dell’Icgeb (International centre for genetic engineering and biotechnology) nel Magazzino 26 dove comunque era previsto l’inserimento dell’Immaginario Scientifico.
Per il trasferimento e l’allestimento del Laboratorio sono a disposizione 400 mila euro del Miur (ministero dell’Istruzione, università, ricerca) e 2,1 milioni stanziati dalla Regione al Comune. I lavori - ricorda la delibera - debbono iniziare entro il 31 dicembre 2019 e terminare entro il 31 dicembre del 2020 (anno in cui si terrà nell’area di Porto vecchio l’euroappuntamento scientifico con Esof). Il Servizio di edilizia pubblica comunale, in collaborazione con il Lis, sta progettando le opere edili e impiantistiche necessarie per consentire l’allestimento di sale espositive, laboratori, servizi, depositi, uffici.
La delibera portata da Rossi compie un ampio viaggio storico che riepiloga le biografie del Lis e del Magazzino 26. Il Laboratorio è nato nel 1985 da un’idea del fisico Paolo Budinich: la mostra, inaugurata a Parigi nel contesto di “Trouver Trieste”, si trasformò nel primo nucleo di museo scientifico interattivo in Italia e trovò ospitalità presso l’Ictp di Grignano. S’ispira - spiega l’atto comunale - agli “science centre” di scuola anglosassone. Quello che si annuncia essere il nuovo contenitore, ovvero il Magazzino 26, è il più grande dei vecchi hangar nell’ambito di Porto vecchio: restaurato tra il 2004 e il 2008, ha ospitato varie iniziative, dal padiglione Fvg organizzato nel 2011 da Vittorio Sgarbi nell’ambito della Biennale alla mostra su Nereo Rocco.
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