L’Immaginario in Pescheria: «Ora serve un vero progetto»
Una riflessione sul percorso di trasformazione dell'ex Pescheria che dovrebbe ospitare in futuro l'Immaginario scientifico e proporsi come una sorta di cittadella della scienza. E' stato questo il filo conduttore del dibattito andato in scena nella serata evento allestita al Salone degli Incanti, nell'ambito dell'iniziativa “Trame di gioco, scienza e futuro”. A confrontarsi sul tema, davanti ad un'attenta platea, il sindaco Roberto Cosolini, il direttore dell'Immaginario Fabio Carniello ed il direttore de Il Piccolo Paolo Possamai, in una discussione intitolata, con un voluto gioco di parole, “Trieste incantata? Contraddittorio sulla trasformazione dell'ex Pescheria”.
Un percorso di riconversione, quello dello splendido edificio in stile Liberty realizzato agli inizi del secolo scorso dall'architetto Giorgio Polli, iniziato già da qualche anno, con la trasformazione in centro culturale, in grado di ospitare grandi eventi, mostre e congressi, ma rimasto tuttora incompleto, a causa di difficoltà economiche, ma anche organizzative, di allestimento e di problemi legati all'acustica. «Lo straordinario potenziale scientifico e di ricerca di questa città è stato fino ad ora poco sviluppato - ha esordito Cosolini -. Se vogliamo uno dei tanti paradossi di Trieste: ma adesso è iniziato un percorso diverso, pronto a scommettere su queste potenzialità. Quello che manca ancora è un contenitore in grado di dare continuità a questi progetti: una sfida che Trieste ha la possibilità di alimentare nel segno dell'innovazione».
Il budget necessario per completare l'operazione di trasferimento dell'Immaginario scientifico dall'attuale sede di Grignano a quella del Salone degli Incanti è di circa 1 milione e 300 mila euro: sul piatto finora ci sono 850 mila euro derivanti dal Fondo Trieste (450 mila) e da un finanziamento del Ministero dell'Istruzione (400 mila). «Il nostro obiettivo non è tanto quello di trasferire l'Immaginario, quanto piuttosto di riaprire la Pescheria alla città - ha dichiarato Carniello -. Ridare vita ad un luogo che potrebbe proporsi quale polo scientifico nel cuore di Trieste». A mettere una buona dose di pepe alla discussione ci ha pensato il direttore de Il Piccolo Paolo Possamai, che ha giocato sul doppio significato di “incantato”, affascinato ma anche bloccato, come molte situazioni della città. «Ci troviamo all'interno di un capolavoro di architettura del primo Novecento - ha affermato Possamai -. E' necessario dunque il rispetto e la piena comprensione dei canoni architettonici: dunque, o si ha chiaro il percorso e la mappa di quello che va fatto, intervenendo in modo radicale e raffinato, attraverso un progetto solido, oppure si rischia di fare un pasticcio e di timbrare l'ennesimo fallimento di Trieste».
Provocazioni alle quali hanno risposto prima Carniello, che ha precisato che «il progetto è già definito e si fonda su contenuti innovativi e intercambiabili, senza il bisogno di dover intervenire sulle strutture», mentre il sindaco Cosolini ha messo la questione sul piano politico, sostenendo che la questione è semplice ossia, considerate le grandi aspettative, dobbiamo fare le cose in modo perfetto e non possiamo permetterci di sbagliare». Secondo il primo cittadino, inoltre, occorre coinvolgere la comunità degli enti scientifici nella messa a punto del progetto.
A margine del dibattito, riprendendo il tema proposto da Paolo Possamai, Roberto Cosolini ha sottolineato che è venuto il momento di dare concretezza a questo progetto per la Pescheria. «Bisogna mettere presto attorno a un tavolo gli assessori del Comune e l’Immaginario. È chiaro che ci vuole un progetto di massima per dare il via all’iter amministrativo. Una volta risolto questo problema, bisognerà anche trovare un modello organizzativo che funzioni, che possa animare questo contenitore. Ma su questo sono fiducioso, quelli dell’Immaginario scientifico sono bravi, si meritano questa opportunità».
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