Liliana Resinovich, lunedì un presidio davanti al Tribunale di Trieste
Alle 10 una presenza pacifica di familiari e amici «per dare a Lilly la giustizia che si merita»
Sul tavolo del sostituto procuratore Maddalena Chergia sono già pervenuti i risultati degli altri approfondimenti che il gip Luigi Dainotti, non accogliendo la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, ha disposto.
Manca la relazione della nuova consulenza medico legale affidata all’antropologa forense Cattaneo, che la stenderà assieme ai medici legali Stefano Tambuzzi e Biagio Eugenio Leone, e dall'entomologo Stefano Vanin, componenti del collegio peritale scelto dalla Procura.
Si punta tutto su quell’elaborato, visto che dalle altre analisi non sarebbero emersi elementi tali da determinare una svolta delle indagini.
Il documento, dopo l’ulteriore proroga concessa da Chergia al collegio di consulenti, verrà depositato – e questa volta sembra che la data limite fissata sia perentoria – entro il 14 gennaio. Nel corso di questa settimana, i periti di parte si collegheranno da remoto con i consulenti della Procura, per un ultimo confronto.
La relazione dovrà chiarire la natura delle lezioni trovate sul corpo di Liliana – e sul fatto che si tratti di lesioni e non di segni c’è convergenza – stabilire la data della morte e indicare se quella morte asfittica, da soffocamento, Liliana se la sia provocata da sola, decidendo quindi di togliersi la vita, o se sia stata provocata da terzi.
Intanto, i familiari e alcuni amici di Liliana hanno fissato per lunedì 16 dicembre, alle 10, una «presenza pacifica» all’esterno del Tribunale per «poter ottenere maggiore impulso alle indagini e affinché Lilly possa finalmente avere la giustizia che si merita». —
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