Lido e Bosco Alberoni Cinghiali da abbattere a tutela dell’isola Cona

Guardia forestale e cacciatori vicino all’oasi naturalistica ma con regole precise. Il direttore Manuzzato: «L’uomo deve rispettare la riserva»



«I cinghiali hanno i giorni contati». Cacciatori e Forestale stanno lavorando a una gestione programmata e una selezione per il contenimento nel territorio della specie, ma nel rispetto delle regole sia per l’area protetta che per il vicino tessuto urbano. Comincia, infatti, la selezione a ridosso del Lido di Staranzano, del Bosco degli Alberoni dopo il recente attacco a una donna a spasso con i cani sulla ciclabile e la distruzione delle colture nei campi. Lo afferma Manuel Manuzzato, direttore della Riserva di caccia di Staranzano il quale sostiene che la presenza degli animali non deve assolutamente mettere a repentaglio la sicurezza di tutti i frequentatori dell’area.

«Abbiamo iniziato la stagione venatoria il 15 maggio – dice – e continuerà fino al 15 di gennaio, periodo in cui ci è consentita la caccia. Non abbiamo limiti particolari per la rimozione del cinghiale che purtroppo crea danni anche ai campi e alle coltivazioni. Ne possiamo prelevare quanti ne vogliamo. In un mese ne abbiamo già presi otto. Ma c’è un vincolo. Non è possibile sparare alla femmina con i suoi piccoli che poi morirebbero. Dove non arrivano i cacciatori può intervenire in deroga la Guardia forestale».

Staranzano ha circa 730 ettari di Riserva di caccia, la maggior parte a ridosso del Bosco degli Alberoni. È possibile praticare l’attività venatoria nella zona che precede il Lido, il depuratore, l’area del bosco al confine con Monfalcone. Inoltre per operare bisogna osservare una certa distanza dalle strade e dalle abitazioni. Regole precise, poi, per l’area ambientale naturalistica a ridosso di un’oasi di protezione non solo della Riserva naturale della Foce Isonzo, ma anche zone di protezione speciale a salvaguardia della fauna. «Per questo motivo – aggiunge Manuzzato – è naturale che sul posto ci sia la massima concentrazione di animali per cui non si può passeggiare a occhi chiusi per boschi o prati incolti, pur se su una pista ciclabile. Il cinghiale è animale molto intelligente e quando si trova in strada non vuole il confronto diretto col genere umano. Il selvatico evita qualsiasi tipo di confronto con l’uomo dandosi alla fuga. Ma se la femmina con i piccoli si trova in difficoltà non guarda in faccia a nessuno». «Se dovesse succedere d’esser attaccati – sottolinea Manuzzato – credo che sia stato sempre l’uomo a creare una situazione di pericolo che il cinghiale ha percepito. Cioè basta ad esempio un cane o la scrofa che è in cova con i propri piccoli: allora venderà cara la pelle per difenderli». La specie cinghiale è presente stabilmente nel comune di Staranzano grazie alla conformazione del territorio e alla Riserva Naturale dell’Isola della Cona che ne favorisce lo stanziamento assieme a tutte le altre specie. «Per quanto riguarda l’aggressività di questo animale – sostiene ancora Manuzzato – sappiamo che è molto schivo e che fatti collegabili a “attacchi” di questo ungulato, sono sempre associati, all’origine, a un comportamento “scorretto” da parte dell’uomo o da cani che, ad esempio, se lasciati liberi, vagando senza controllo nelle zone boschive e di fitta vegetazione generando nel cinghiale la percezione di essere minacciato. Quindi per evitare incontri “sgraditi” è consigliabile frequentare tali zone mantenendo i cani rigorosamente al guinzaglio». —



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