Licia Colò: «Urania Carsica, salviamo un pezzo di infinito»

La conduttrice al fianco della Hack per la stazione osservativa di Basovizza: «In nessun’altra parte del mondo l’avrebbero lasciata chiudere»
Di Licia Colò

di LICIA COLÒ

Ho saputo che la professoressa Margherita Hack desidererebbe trovare i fondi per restaurare la cupola Uranica Carsica del famoso Centro astronomico di Basovizza, chiusa da circa tre anni. In verità la cosa mi ha molto sorpreso, in quanto, nonostante non abbia mai avuto l'occasione di visitare l'Osservatorio, ero a conoscenza del fatto che si trattasse di un’eccellenza italiana.

Per questo credo che il desiderio di Margherita, mi permetto di chiamarla così perché ci unisce un amore comune nei confronti degli animali, dovrebbe essere un obiettivo di tutti.

Oggigiorno troppo spesso si tende a dimenticare o a sottovalutare tutto ciò che alimenta la cultura e il desiderio di progredire nella conoscenza. Vedere preziose e gloriose strutture del passato lasciate morire lentamente mi fa molto soffrire soprattutto perché avendo una figlia di sette anni mi rendo conto che in questo periodo storico anche lo studio, che dovrebbe essere un diritto di tutti, sta diventando un lusso.

I tagli economici da anni colpiscono la scuola e la sanità, e strutture come il Centro astronomico di Basovizza vengono dimenticate. Mi domando come si possa essere così ciechi. Girando il mondo per lavoro e per passione, sono addivenuta alla conclusione che davvero il detto "chi ha il pane non ha i denti" è quanto mai una realtà italiana. In Francia due colonne romane ricostruite rappresentano una importante attrazione turistica. Musei come il Moma di New York, l'Hermitage di San Pietroburgo, il Centre George Pompidou a Parigi, il National Palace Museum a Taipei e molti altri, ospitano milioni di visitatori all'anno.

Noi in Italia, che potremmo essere considerati un museo a cielo aperto, non siamo rientrati neanche nella classifica dei primi 15 al mondo. È importante poi sapere che quasi la totalità di questi centri espositivi, ha un biglietto d'ingresso. Ricordo ancora quando sono andata a Barcellona a visitare la Sagrada Familia, la splendida opera architettonica di Gaudì… Solo per l’ingresso si pagavano 13 euro, a mio avviso un biglietto non proprio economico, e questo perché si doveva contribuire all'avanzamento dei lavori. Insomma, è mai possibile che si sia disposti a pagare per vedere un’opera dell'uomo e non si desideri scrutare il cielo per studiare l'ignoto, l'infinito, e ammirare l'opera di Dio?

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