Licenziati da Fincantieri, la Uilm si smarca dal nuovo stop

È scontro all’interno dei sindacati, all’indomani del licenziamento di alcuni lavoratori operanti nella salderia B dello stabilimento di Panzano. Dopo infatti lo sciopero unitario proclamato dalle...
Bonaventura Monfalcone-20.04.2016 Nuovo parcheggio Fincantieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-20.04.2016 Nuovo parcheggio Fincantieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

È scontro all’interno dei sindacati, all’indomani del licenziamento di alcuni lavoratori operanti nella salderia B dello stabilimento di Panzano. Dopo infatti lo sciopero unitario proclamato dalle Rsu nella giornata di venerdì, l’ulteriore proclamazione di un’ora di sciopero da parte della Fiom, ha visto prendere chiare le distanze da parte della Uilm.

Che, in una nota, ha voluto sottolineare: «Premesso che la Rappresentanza sindacale Uilm dello stabilimento di Monfalcone dà un giudizio di estrema gravità sul licenziamento da parte di Fincantieri di alcuni lavoratori, tant’è che nella giornata di venerdì assieme a Fim e Fiom abbiamo fortemente criticato tale decisione proclamando due ore di sciopero e denunciando l’accaduto agli organi di stampa - sostiene il sindacato -, riteniamo errata, scorretta e controproducente la scelta della Fiom di proclamare unilateralmente un’ulteriore ora di sciopero. Errata perché mentre era doveroso lanciare, sia a Fincantieri che all’opinione pubblica, un segnale che denunci l’atteggiamento autoritario e discriminante che l’azienda ha dimostrato in questa vicenda, ora é il momento di utilizzare gli strumenti contrattuali e legali, gli unici in grado di rendere giustizia ai lavoratori coinvolti».

La Uilm quindi ritiene «scorretta questa decisione presa senza coinvolgere le altre sigle componenti le Rsu dello stabilimento». E «controproducente perché azioni unilaterali di questo genere, inefficaci per questo tipo di cause, creano ulteriori divisioni creando false illusioni e accrescendo la mancanza di credibilità».

La Uilm quindi conclude: «Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori coinvolti e alle loro famiglie mettendo a disposizione, per chi lo vorrebbe, i nostri studi legali, ma nello stesso tempo non cadiamo in pericolose strumentalizzazioni. Preferiamo crearci una momentanea impopolarità piuttosto che illudere le lavoratrici e i lavoratori creando false aspettative».

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