Trieste ritrova la sua storica Libreria antiquaria Umberto Saba: le novità

Oggi l’inaugurazione con il nuovo gestore, Massimo Battista. All’attività di libreria antiquaria verrà affiancata quella della vendita di una limitata proposta di titoli di autori contemporanei locali, oltre che di quelli che sono stati definiti “oggetti poetici”

Francesco Bercic
Un momento dell'inaugurazione della Libreria Saba (Silvano)
Un momento dell'inaugurazione della Libreria Saba (Silvano)

«Cambiano i tempi e cambia anche il pubblico: il nostro obiettivo è portare qui nuovo pubblico. Sarà una grande responsabilità, ma anche un vero piacere». Così Massimo Battista, nuovo gestore della Libreria antiquaria Umberto Saba (la cui proprietà rimane della famiglia Cerne).

L’inaugurazione della Libreria si è tenuta oggi, martedì 28 gennaio, a un anno esatto dalla morte del suo storico gestore Mario Cerne. «Una notizia bellissima per la città, che ritrova uno spazio culturale importante non solo per i triestini ma anche per i turisti», ha detto ancora Battista.

Inaugurata la libreria Saba di Trieste: "Un momento importante per la città"

All’attività di libreria antiquaria verrà affiancata quella della vendita di una limitata proposta di titoli di autori contemporanei locali, oltre che di quelli che sono stati definiti “oggetti poetici”, che includono una borsa, segnalibri e matite con un design ad hoc.

Terminato il restauro: rinasce la libreria Saba di Trieste
In anteprima per Il Piccolo alcuni scatti della libreria antiquaria Umberto Saba di via San Nicolò a restauro completato. I mobili, inclusa l’originale scrivania del poeta, sono stati riportati nel locale e sistemati esattamente dove erano in precedenza

Nel corso della presentazione è stato mostrato al pubblico il nuovo logo, realizzato da Paolo Prossen: ispirato alla poesia “L’arboscello” di Saba, è composto dalla sagoma di un albero che si estende verso l’alto e che ricorda l’apertura di un libro con le sue pagine.

Gli eredi di Cerne – per anni custode della memoria di Saba, considerando che suo padre fu lo storico commesso del poeta e da lui rilevò il negozio – hanno come detto deciso di affidare la gestione a Massimo Battista.

In un secondo momento l’assetto societario potrebbe ampliarsi. La proprietà dell’immobile resta invece della Comunità ebraica, che aveva provveduto al restauro grazie ad una raccolta di fondi alla quale la città aveva dato concreta risposta.

 

Argomenti:cronaca

Riproduzione riservata © Il Piccolo