“Liberazione Triestina” a caccia del sindaco

La lista civica della mezza alabarda individua una rosa di cinque candidati: «Correremo da soli»
Di Fabio Dorigo
Lasorte Trieste 07/06/14 - Piazza della Borsa, Manifestazione MTL, TLT, Potenza e Marchesich
Lasorte Trieste 07/06/14 - Piazza della Borsa, Manifestazione MTL, TLT, Potenza e Marchesich

La terza “Liberazione Triestina” avverrà nelle urne. Alle elezioni amministrative del 2016. La lista civica (una mezza alabarda come simbolo), presentata il 9 maggio al Caffè San Marco, è in via di definizione. Non c’è ancora il candidato sindaco indipendentista, ma la lista è quasi pronta. Alla festa del Territorio Libero, che si è tenuta a Prosecco, c’è stato un primo sondaggio interno. Ne è uscita una rosa di cinque nominativi. In ogni caso “Liberazione Triestina” avrà un suo nome e non appoggerà i candidati sindaci di altre liste autonomistiche o civiche. Di certo non Giorgio Marchesich, leader solitario del Fronte per l’indipendenza, con il quale c’è ormai una gara continua a segnare il territorio libero di Trieste a partire dalla manifestazione di settembre.

Marchesich, battendo tutti sul tempo, ha chiesto per primo i permessi per il corteo di domenica 13 settembre (ritrovo alle 14 in piazza Venezia) per l’anniversario della costituzione del Tlt (“Tutti uniti in corteo per rivendicare l’indipendenza del Tlt”). Tanto che gli indipendentisti di Territorio Libero, che non hanno alcuna intenzione di accodarsi a Marchesich, stanno pensando a una manifestazione alternativa. «Dopo quasi quattro anni di forte opposizione alla politica italiana sul Tlt è necessario prendersi delle responsabilità di governo e proporre un programma alternativo che in funzione degli argomenti da noi trattati in questi anni crei una forte inversione di tendenza e possa risollevare questa città dal inesorabile declino che è sotto gli occhi di tutti - spiega Vito Potenza, presidente di Territorio Libero3 e, ovviamente, uno dei cinque nomi della rosa dei possibili candidati sindaco - . Le azioni internazionali avviate da tempo hanno portati ottimi risultati, ora è più che mai necessario che vengano supportate sul territorio, magari da un sindaco di “Liberazione Triestina” che richieda l’applicazione integrale delle leggi italiane, in particolare quelle che riconoscono la specificità del “Territorio libero di Trieste” sono attualmente in vigore».

Al centro del programma di “Liberazione Triestina” c’è la difesa dei punti franchi previsti dal trattato di pace. «Le relazioni imprenditoriali tra la nostra città e le altre nazioni - spiega il presidente di Tl3 - devono essere perorate dal nostro sindaco, al contrario di quanto accaduto sino ad ora. I primi cittadini e le istituzioni, infatti, hanno snobbato investitori internazionali interessati alle nostre “free-zones”. Cito due esempi: la Philip Morris insediatasi a Bologna creando 600 posti di lavoro e la delegazione cinese dello Xiamen (porto da 3 milioni di Teu con tre zone franche nel retroporto) intenzionata ad interagire con il Porto internazionale di Trieste».

La contraddizione è quella di partecipare alle elezioni italiane rivendicando contemporaneamente l’indipendenza del Tlt. «Le elezioni promosse dai nostri “amministratori provvisori” - spiega Potenza - avranno per noi un duplice effetto, eleggere il primo sindaco del “Territorio libero” e parallelamente ricoprire una veste referendaria nella quale l’elettore potrà esprimersi a favore del Tlt. Gli osservatori Internazionali che a breve dovranno valutare la questione di Trieste troveranno un soggetto giuridico pronto a entrare nelle istituzioni e assumersi responsabilità di governo e non un semplice movimento d’informazione». Una garanzia arriva dai recenti successi delle azioni internazionali. «La “Triest Ngo” (organizzazione non governativa con sede a Londra che si batte per i diritti dei cittadini del Tlt, ndr) è stata recentemente accreditata all’Unpo (Unrepresented Nations and Peoples Organization), istituzione che lotta per la legittimazione di popoli e paesi non riconosciuti. Detta istituzione potrà far da garante per il regolare svolgimento delle elezioni amministrative». Non ci sarà bisogno, insomma, degli osservatori dell’Onu.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo