Libano, mostra fotografica della Brigata Friuli “racconta” i caschi blu
La conoscenza reciproca e l’affidabilità possono “passare” anche attraverso una carrellata di “clic”. Succede in Libano, dove la Brigata aeromobile Friuli, giunta vicino al termine del proprio turno di missione di pace tra le file dell’Operazione Unifil delle Nazioni Unite, ha inaugurato una mostra fotografica sulle attività dei vari reparti tricolori che si sono avvicendati nel Paese dei cedri dal lontano 1979, fino ad oggi.
La sobria cerimonia si è svolta al Centro culturale Bassel Al-Assad di Tiro, alla presenza del generale Antonio Bettelli, comandante della Joint Task Force Lebanon Sector West, il contingente Onu a guida italiana.
L’esibizione fotografica racconta il contributo militare italiano dalla Missione Italair iniziata nel 1979 e tutt’oggi in corso, per proseguire con la “Italcon” (1982-1984), fino all’attuale “Leonte” nell’ambito della Missione Unifil, svolta dalle Nazioni Unite a seguito della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza Onu.
È stato dato ampio margine ad alcuni media nazionali libanesi al fine di raccontare, con le pagine dei loro quotidiani, il rispettivo punto di vista sull’impegno degli italiani in Libano. La confidenza reciproca “passa” anche attraverso scatti fotografici, spesso di valore simbolico e che superano le barriere linguistiche.
La mostra, per parte italiana, è stata patrocinata dall’ambasciatore italiano in Libano Giuseppe Morabito, al cospetto di molti rappresentanti locali della sfera politica, militare e religiosa. Fra questi la signora Randa Berri, moglie dell’attuale presidente del Parlamento Libanese Nabih Berri, protagonista della scena politica locale già negli Anni ’70. La mostra, aperta al pubblico e ai tour di scolaresche organizzate dalle autorità locali, offre l’opportunità di fare conoscere alla popolazione anche il mandato dell’attuale missione Unifil nel Sud del Libano.
Riproduzione riservata © Il Piccolo
