L’Hannibal rimette a nuovo due vaporetti di Actv Venezia

Commessa da 200 mila euro. Il direttore Pribaz: «Una boccata d’ossigeno dopo l’emergenza»
Bonaventura Monfalcone-21.07.2020 Vaporetti veneziani-Hannibal-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-21.07.2020 Vaporetti veneziani-Hannibal-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE I vaporetti di Venezia rimessi a nuovo dal cantiere dell’Hannibal di Monfalcone. Per ora si tratta solo di due barche, ma il lavoro è grosso e vale almeno 100 mila euro a vaporetto. Bisogna metterli a nudo e ristrutturarli completamente, un lavoro di mesi che si concluderà a novembre. Ma il parco dell’Actv di Venezia, la società che ha in gestione il trasporto pubblico della città e della laguna, è di almeno 300 unità, 160 simili a quelle arrivate a Monfalcone e d è continuamente alla caccia di cantieri in grado di garantire la manutenzione. L’auspicio ora che sia solo l’inizio.

Per l’ Hannibal di Monfalcone una grande boccata d’ossigeno in un periodo difficile come quello della pandemia da Covid. «Queste imbarcazioni hanno 24 metri, con i nostri travel-lift siamo in grado di sollevare barche fino a 45 metri - spiega il direttore operativo dell’Hannibal Matteo Pribaz - ma questi vaporetti per noi rappresentano una ottima opportunità per due motivi. Il primo è che si tratta di unità navali confacenti all’Hannibal perchè anche se noi possiamo lavorare barche da 45 metri non abbiamo capannoni in grado di ospitarle. Questi vaporetti che hanno 24 metri invece stanno perfettamente all’interno e tutta la lavorazione può essere fatta dentro con impatto acustico e visivo zero per il marina che continua a vivere come se nulla fosse accaduto».

I lavori da fare sono davvero tanti, ogni unità prima di essere portata dentro al capannone deve essere pulita completamente nella parte della carena da incrostazioni marine. La barca che è lunga 24 metri, porta 200 passeggeri e pesa 30 tonnellate, deve essere smontata completamente. Vengono tolti i motori, gli inverter, le eliche con tanto di asse, gli impianti, gli oblò e i finestrini, fino ai sedili. Una volta portata a nudo viene trasportata all’interno del capannone dove viene completamente sabbiata.

«Non solo - aggiunge Pribaz - la manutenzione prevede anche l’analisi delle lamiere. E dove si riscontrano problemi si fa un intervento di carpenteria». Al termine della lavorazione l’imbarcazione viene ridipinta completamente con i colori previsti dall’Actv e rimessa in acqua, pronta per la consegna.

«Ma c’è un secondo motivo di grande positività per il cantiere - aggiunge il direttore - e riguarda il periodo di pandemia che stiamo vivendo. Il Covid ha prodotto danni al cantiere, molti armatori fino all’ultimo non sapevano se sarebbero riusciti a montare in barca per fare le vacanze e in questi mesi hanno tenuto le imbarcazioni ferme agli ormeggi limitando allo stretto necessario le manutenzioni. Solo le pulizie della carena con la nova antivegetativa, poi il tagliando al motore. Non altro. E anche il filone dei maxi yacht dall’estero che avevamo aperto per ora si è chiuso. È mancato il lavoro e ci siamo adoperati per cercare nuove opportunità e soprattutto nuovo lavoro. Questa dei vaporetti di Venezia è ottima perchè ci permetterà di lavorare in periodo di bassa stagione, da luglio a ottobre, e in prospettiva questa possibilità può diventare un volano».

Per ora infatti si tratta di solo due vaporetti, ma l’Actv di Venezia è a caccia continua di spazi ma soprattutto di professionalità navalmeccaniche in grado di dare risposta per la manutenzione degli oltre 300 mezzi. I due vaporetti non sono vecchi, hanno una decina d’anni, e per raggiungere Monfalcone sono salpati dalla laguna alle 4 di mattina, con un permesso speciale di navigazione, e sono arrivati con una velocità media di crociera di 8 nodi. Dovranno essere consegnati a novembre. —

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