L’Expo Mittelschool torna alla ribalta. A riaprirlo nel 2021 sarà la “Barcaccia”
TRIESTE A cinque anni esatti, da quando a fine 2015 Bruno Vesnaver e Luca Morgan ne avevano abbassato le serrande, rivive Expo Mittelschool, il locale della Camera di commercio ai piedi del restaurato palazzo Dreher, nella parte che si affaccia su via San Nicolò. Il grande edificio di inizio Novecento si accinge a scrivere una nuova pagina commerciale.
A raccogliere il guanto della sfida è la famiglia Amato, che gestisce la pescheria “Barcaccia” nell’ambito di Eataly all’ex Magazzino Vini. Sarà la figlia di Cristina e Livio, la dottoressa Giara, un insolito nome di dichiarata derivazione pirandelliana, a impostare e a condurre l’attesa riapertura. Trentadue anni, laurea in psicologia, madre di due bimbe, Giara Amato si è fatta le ossa nelle pescherie paterne, prima in piazza Perugino poi sulle Rive.
Alle spalle veglia sempre l’esperienza dei genitori, per raggiungere in quei 250 metri quadrati tre obiettivi commerciali. Innanzitutto una “supergastronomia”, non solo di pesce, ma aperta a carne e a verdure, puntando su un target di fascia alta. Poi un ristorante “informale”, veloce, che abbia come riferimento il vittorioso modello di Eataly. Il terzo ingrediente, quello più innovativo, sarà una formula enologica, sulla quale aleggia ancora un po’ di suspense, per lanciare il calice di gran classe, che a Trieste non si ritiene sia così praticato.
Fish Accademy, il brand societario degli Amato, ha chiuso con Antonio Paoletti, presidente camerale, un contratto di 12 anni. Il “comandante” Livio non ha voluto parlare di cifre. Al tempo del duo Vesnaver-Morgan - che otto anni orsono aveva prevalso sulla concorrenza dell’Aquila d’Oro di Trussio (con qualche discussione interna alla Fipe) - la locazione era di 3800 euro/mese più Iva. Altre stagioni. Prima dei due ristoratori, dal 2007 al 2010 eventi, degustazioni, manifestazioni furono a cura di Rossana Bettini Illy e Francesco Razzetti.
I nuovi affittuari prenderanno possesso di Mittelschool già dal primo gennaio prossimo venturo e impiegheranno un buon semestre per ristrutturare e allestire il locale: l’idea è di inaugurare la nuova gestione il 1° luglio, profittando anche del dehors da 100 mq.
Vi lavorerà una squadra di 7-8 addetti, in parte proveniente dal collaudato staff della “Barcaccia” e in parte di fresco reclutamento. All’interno i nuovi locatari pensano di ospitare fino a una settantina di clienti. A parte, una saletta a mo’ di privè. L’investimento, per riavviare l’attività ferma da un quinquennio, è calibrato sui 200.000 euro.
L’accordo con l’ente camerale prevede la disponibilità a partecipare alle iniziative promozionali di supporto alle produzioni alimentari tipiche del territorio, dal caffè all’olio.
Per Livio Amato un altro capitolo di un iter professionale che dura da 46 anni, avendo cominciato a travagliare a 14: panettiere, pasticcere, barista, a 27 anni l’esordio nel mondo ittico a bottega da Grassilli. La prima volta da titolare fu a Muggia, anzi a Porto San Rocco, all’interno del supermercato di Roberto Dipiazza, dove Amato affittava il bancone del pesce. Poi venne il momento di affrontare la città, tredici anni in via Settefontane e un decennio in piazza Perugino, dove in quel piccolo spazio “brevettò” la pescheria double face che di sera, sgomitando da mensola a mensola, imbandiva aperitivi e merende. —
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