L’ex teatro a pezzi aspetta il cantiere
Il fallimento della Cividin Costruzioni avvenuto nell’ottobre del 2015 ha trascinato con sé anche il futuro dell’ex teatro Filodrammatico. Ad aggiudicarsi all’asta quell’immobile che nel 1935 divenne di proprietà dell’Inps, è stata nel 2011 la Cierre srl, una società con capitale sociale di 10mila euro detenuta al cinquanta per cento dalla Cividin Costruzioni e per l’altra metà delle quote dalla Riccesi Spa. Purtroppo la parola fine messa dal Tribunale sull’attività della Cividin Costruzioni ha inevitabilmente causato una battuta d’arresto anche al progetto che prevedeva la trasformazione di quell’immobile che ha svezzato all’arte del teatro, della commedia, delle battute in dialetto intere generazioni, in 19 appartamenti, oltre a tre locali di affari, che grazie alla legge regionale numero 15 del 18 luglio 2014 che riguarda “interventi di recupero, riqualificazione o riuso del patrimonio immobiliare privato in stato di abbandono o di sottoutilizzo”, potrebbero essere immessi sul mercato a prezzi ribassati.
Il complesso, che comprende anche un altro edificio dove dovrebbero essere ricavati ulteriori sette appartamenti al di fuori però della convenzione, ora è in stand by. Tutto bloccato fino a che quel 50 per cento di proprietà della ormai fallita Cividin Costruzioni non verrà venduto. Solo allora il progetto potrà essere ripreso in mano e quella struttura venir finalmente trasformata in un complesso residenziale in pieno centro città, dietro a Corso Italia. La Cierre era riuscita a superare persino cause al Tar e interventi della Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici. La riqualificazione sembrava a un passo, mancava poco all’apertura del cantiere e invece ora nuovamente incertezza, degrado, tempi sicuramente non rapidi. Una situazione che crea non poche preoccupazioni per chi vive quella zona. L’immobile è composto di un pianoterra, tre piani e un sottotetto ed è stato costruito con materiali tipici della prima metà dell’Ottocento: murature in pietra e laterizi, solai in legno, tetto a falde con struttura portante in legno e copertura con tegole “con caratteristiche architettoniche di un certo pregio fortemente condizionate dall’avanzato stato di degrado intervenuto negli anni per l’assoluta mancanza dei necessari interventi di manutenzione”. Per due volte l’ex Filodrammatico è stato attaccato dalle fiamme: nel 2006 e poi nel 2008. Nel novembre 2012 infine il crollo delle poche travi del tetto che ancora resistevano alle intemperie. L’inaugurazione ufficiale del Filodrammatico avvenne il 22 giugno del 1829. Anni dopo prese il nome di Teatro Costituzionale, ma dopo i motti patriottici del 1848 tornò a chiamarsi Filodrammatico per poi mutare nuovamente in Teatro Modena e, successivamente, in Cinema al Corso. La prima rappresentazione cinematografica triestina si tenne proprio al Filodrammatico. Era il 16 maggio del 1906. Negli ultimi anni di attività, invece, su quegli schermi venivano proiettati film “vietati ai minori”. (l.t.)
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