L’ex Provincia regala all’Ater un patrimonio di 104 alloggi

Ufficializzato il passaggio di proprietà. Valore complessivo di 4 milioni di euro Una quarantina gli appartamenti attualmente sfitti perché in attesa di lavori
Lasorte Trieste 07/08/17 - Piazza Vittorio Veneto, Palazzo Galatti, Provincia
Lasorte Trieste 07/08/17 - Piazza Vittorio Veneto, Palazzo Galatti, Provincia
Sull’impero dell’Ater triestina ormai non tramonta più il sole. La più grande proprietaria e gerente di edilizia popolare nel Friuli Venezia Giulia annette sempre nuovi territori: dopo aver acquisito il patrimonio immobiliare Ezit, analoga sorte è toccata a quello della
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Provincia, che ha trasferito i suoi 104 alloggi mediante un verbale di consegna firmato dal commissario liquidatore Paolo Viola e dal direttore dell’Ater triestina Antonio Ius. Il passaggio è scattato fin dal primo ottobre scorso, ma fino al 31 dicembre gli appartamenti ex provinciali saranno amministrati dalla fondazione Caccia Burlo. Poi entrerà in azione l’Ater in prima persona e - spiega Ius - ci sarà abbastanza da fare, perchè questi immobili abbisognano di una energica cura ricostituente.


Sono concentrati in due strade, via Donatello e via Margherita. Via Donatello è una laterale di via Raffaello e si trova nel rione di San Giovanni, non lontano dall’ex Opp: infatti - ricorda il direttore dell’Ater - le case furono realizzate per ospitare i dipendenti dell’ospedale psichiatrico, che rientrava nelle competenze della Provincia. A qualche centinaia di metri di distanza corre invece via Margherita, che attraversa a destra e a sinistra da via Giulia.


La storia di questi edifici, rapidamente ripercorsa da Ius, decolla dal secondo dopoguerra: l’ente proprietario li ha gestiti percependo un canone moderato, con un evidente motivazione sociale, quantificabile in più o meno 300 euro ad alloggio. Non alimentato da incassi consistenti, il patrimonio non appare in gran forma, tant’è che una quarantina di appartamenti su 104 non sono locati e neanche locabili per forti carenze manutentive: riscaldamento, impiantistica ... Tutto da rifare.


«Già dal prossimo anno - riprende Ius - quando assumeremo la diretta gestione degli stabili, imposteremo un programma di riqualificazione». Con tre obiettivi collegati tra di loro: valorizzare un patrimonio che adesso è stimabile attorno ai 4 milioni di euro (calcolando circa 40 mila euro di valore catastale, sostanzialmente coincidente con quello di mercato); non vendere gli appartamenti, mantenendone quindi la finalità sociale e salvaguardando gli attuali inquilini; contenere gli affitti, per non pesare su un’utenza composta da un numero importante di anziani.


Per queste ragioni Ius aveva sollecitato la Regione, affinchè le case di via Donatello e di via Margherita fossero traghettate subito nell’Ater, senza passare attraverso la casella regionale nelle more della soppressione provinciale.


Gli apporti di Ezit e Provincia sono gocce nel mare magnum di un’azienda proprietaria di ben 12 mila alloggi, un record regionale dovuto a motivi storici: gli immobili degli enti collegati all’esilio istriano-dalmato, gli stabili che erano appartenuti al Governo militare alleato, hanno contribuito nei decenni a far lievitare l’edilizia popolare gestita prima dallo Iacp, poi dall’Ater. E’sintomatico - è ancoraIus a sottolinearlo - che nei 12 mila appartamenti Ater vivano 20 mila persone, poco meno del 10% della popolazione residente nel territorio provinciale triestino. Tra le ultime rilevanti realizzazioni, il direttore dell’Ater ricorda il recupero del complesso di Capofonte, composto da una settantina di alloggi.


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