L’ex pallavolista di serie A diventa mago della grafica 3D

Nuova carriera per Fabio Belardi. Tra i clienti Lotus, Honda, Selex e Finmeccanica. In rampa di lancio c’è un’Accademia: «Voglio creare un’eccellenza per Trieste»
Fabio Belardi
Fabio Belardi

TRIESTE I tempi dei primi salti sul parquet della palestra della scuola Morpurgo e degli allenamenti in quella strettissima del Dante sono lontani più di vent’anni. Ma anche le 260 presenze tra serie A1 e A2 di pallavolo, vestendo le maglie di Ferrara, Vibo Valentia, Taviano, Gioia del Colle e Gela, fanno parte di un capitolo chiuso, sebbene l’amore per il volley sia rimasto intatto. Da schiacciate e murate, balzando a rete senza pause, al mondo della grafica 3D, il triestino Fabio Belardi sta scrivendo ora una nuova storia di successo: il protagonista è sempre lui. Design, computer e campi di applicazione ad ampio raggio. Tanto che è in rampa di lancio una vera e propria accademia, la Creative Visual Academy, con base a Trieste. «Voglio creare un’eccellenza», sottolinea.

 

Hulk sul Tram di Opicina in un'elaborazione di Belardi
Hulk sul Tram di Opicina in un'elaborazione di Belardi

 

Il colpo di fulmine fra Belardi e la computer grafica, per la verità, risale a dodici anni fa: proprio nel pieno della sua carriera sportiva, la decisione di guardare a un nuovo mondo. E via con le prime prove, ore a navigare in internet per capire e scoprire, confrontarsi, prendere contatti, approfondire l’uso di programmi e relativi linguaggi. Poi, altri tentativi sul pc, un impegno crescente e i corsi di specializzazione, sino all’attestazione Autodesk. «Il mio primo modello l’ho venduto per 20 centesimi...», ricorda con un sorriso. L’attualità dice che adesso le cifre sono ben altre: un’attività da free lance che gli frutta migliaia di euro all’anno.

In effetti, l’ex atleta professionista vanta una batteria di clienti niente male: fra lavori direttamente commissionati o acquistati dopo la visualizzazione sul suo sito, l’elenco include anche marchi quali Lotus, Lamborghini, Porsche, Finmeccanica, Fincantieri, Selex, Honda, Illy, Hotwheels, Andras Lengyel, Richard Mille, Blitz agency, Leonardo Aedi e Pojjo.

Come si intuirà, ce n’è per tutti i gusti: dalle automobili al settore navale, agli orologi, ai prodotti alimentari, alle macchine da caffè, all’arredamento. «Le applicazioni della grafica 3D sono praticamente estese a tutti i campi - osserva Belardi -. I più importanti: visualizzazione architettonica, medicina, chirurgia, videogiochi, disegno industriale, simulazione di situazioni fisiche virtuali, realtà virtuale e realtà aumentata, facilitazione delle soluzioni per i problemi delle persone con handicap, e così via». Immagini in varie declinazioni. Che in certi casi vengono poi tradotte in modelli concreti.

 

Una delle elaborazioni grafiche di Belardi
Una delle elaborazioni grafiche di Belardi

 

«Ho iniziato da zero, studiando tutto da solo - racconta ancora l’ex pallavolista di serie A -: mi hanno incuriosito film come Jurassic Park e Terminator 2, da lì il via». I progressi sono stati costanti, fino alla decisione di condividere le proprie esperienze e conoscenze: «Assieme a Paolo Knez e Fabio Bessega è nata l’idea dell’Accademia - prosegue -. Con corsi che possano aprire alla possibilità di lavoro, di una carriera da free lance, come la mia, o da dipendente in aziende italiane o estere. La richiesta è tanta e non c’è limite al numero di persone che questo mercato, in espansione, può accogliere. Come me, ce la possono fare tanti altri». Il 16 e il 17 luglio prossimi è in programma il primo corso (tutte le informazioni su www.creativevisualacademy.com o sulla pagina facebook della stessa Accademia, dove ultimamente stanno spuntando anche foto di Trieste rielaborate in cui compaiono personaggi, mostri e astronavi): «Terrò io le lezioni - continua Belardi - ma avremo anche ospite Frederic Chasseloup, designer per anni in Ferrari» e che il 38enne triestino ha conosciuto nel 2012 dopo essere stato contattato per l’acquisto di un suo modello 3D con il quale aveva riproposto una Ferrari anni ’60. Nei corsi si affronteranno i temi dell’automotive design, della modellazione architettonica di interni ed esterni e di suppellettili, di personaggi, per videogiochi, dei fotoinserimenti architettonici e ancora della gestione dell’illuminazione, dei rendering, dell’animazione e del compositing. La sede? The Space Cinema, in una delle sale, al centro commerciale Torri d’Europa. L’appuntamento pare destinato a ripetersi nelle altre sedi, oltre una trentina, della catena dei cinema multisala in giro per l’Italia.

«Eccellenza» è un termine che Belardi ripete a più riprese: questo vuole per Trieste. «Desidero fare qualcosa per la mia città, da cui sono stato lontano per ventidue anni». Nelle passate settimane c’era stato pure un incontro istituzionale: «Ero andato a parlare con l’ormai ex sindaco Roberto Cosolini, che si era dimostrato interessato alla proposta dell’Accademia, ipotizzando eventualmente di poterne piazzare la sede in uno spazio in Porto vecchio. Proverò adesso a riproporre l’idea al neosindaco Roberto Dipiazza». Basterebbero una manciata di metri quadrati, «dei computer e una connessione». Il pallone da pallavolo, invece, non serve più.

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