L’ex mobilificio di Duino diventa una casa di riposo
DUINO. È stato firmato di recente il contratto di compravendita dell’immobile che a Duino Aurisina ospitava l’ex mobilificio Arcobaleno. Era finito al centro di un’accesa polemica lo scorso marzo per l'ipotizzata trasformazione dell’edificio in un centro culturale e di preghiera della comunità senegalese “mouride”.
Ad acquistarlo per 500mila euro da Boris Puppis e Andrea Pupis, come preannunciato la scorsa primavera, è stata la Fernetti srl con l’obiettivo di trasformare la struttura in una residenza polifunzionale destinata agli anziani. Una mossa a sorpresa, quella di allora della società che vede come amministratore unico Fabio Baldè e che sull’Altipiano gestisce già la casa di riposo “Hotel Fernetti”, che spiazzò la comunità senegalese che aveva messo gli occhi su quel fabbricato e mise a tacere definitivamente i malumori creatisi attorno al progetto del centro di preghiera.
Qualcuno allora ipotizzò che quell'interesse della Fernetti srl fosse un bluff, una strategia studiata a tavolino per mettere intanto fuori gioco la comunità "muoride", allontanandola dall'idea di trovare casa in quell'angolo di Duino Aurisina. Ma era un’idea sbagliata.Le elezioni per il rinnovo della giunta comunale erano alle porte, risolvere quel “problema” che aveva sollevato un polverone generando raccolte di firme, riunioni e l’intervento persino del principe di Torre Tasso, era urgente. Invece l'affare della Fernetti srl è andato realmente a buon fine e non appena l’iter burocratio sarà terminato terminate prenderà il via il cantiere che trasformerà quegli spazi in una residenza polifunzionale.
Va da sè che ci sono parecchie carte da fare per trasformare un mobilificio in una casa per anziani. I residenti di Duino Aurisina temevano che quell’operazione di trasformazione dell’ex mobilificio in un centro culturale e di preghiera dei senegalesi potesse stravolgere i loro equilibri, il tranquillo tran tran della località. Un timore, secondo la Comunità, infondato. La confraternita “mouride” seguace di Cheikh Ahmadou Bamba, leader vissuto fra la metà dell’Ottocento e i primi del Novecento, in regione conta circa 700 persone e in quella struttura avrebbe voluto realizzare tre o quattro appartamenti per altrettante famiglie della loro comunità, una foresteria per accogliere i capi religiosi in visita e un’area comune. Alla domenica quei locali si sarebbero trasformati in luogo di preghiera.
Agli inizi di marzo scorso una delegazione di senegalesi che vivono e lavorano in regione erano arrivati in pullman a Duino per visitare la costruzione, trovandola adatta per il loro progetto. Nel 2018 invece i residenti di Duino vedranno realizzare in quegli spazi una residenza per persone anziane.
La Fernetti srl da tempo cercava un immobile in cui insediare la futura residenza polifunzionale e mentre le assemblee per manifestare il dissenso all’arrivo dei senegalesi si moltiplicavano, a fine marzo aveva manifestato il suo interesse per quell’immobile mettendo rapidamente nero su bianco una proposta economica ritenuta congrua e accettata immediatamente dalla proprietà. La comunità senegalese che non aveva ancora presentato una formale proposta di acquisto, restò con il cerino in mano e ora dovrà cercare altrove.
Riproduzione riservata © Il Piccolo