L’ex Lido di Muggia venduto a 1,2 milioni. Ed è rush finale per l’ex Colombin

L’albergo ristorante aggiudicato a un’impresa triestina.

Offerta a maggio per la fabbrica di tappi in Zona industriale

Massimo Greco

MUGGIA  Sembra finalmente muoversi l’attenzione immobiliare su due situazioni rimaste a lungo bloccate, situate a pochi chilometri l’una dall’altra. Anzi, una si è già favorevolmente risolta: infatti a Muggia l’ex hotel Lido è stato venduto ieri mattina all’asta al prezzo di un milione e 261 mila euro.

Invece un po’ più a Nord, in Zona industriale, sarebbe in arrivo un’offerta per l’acquisto dell’ex Colombin in via dei Cosulich, dopo che lo scorso dicembre l’holding romana A.m. si era aggiudicata la confinante ex Veneziani. La quotazione dell’ex fabbrica di tappi, tagliata di un ulteriore 25%, è scesa a 2,4 milioni, valore al quale il curatore fallimentare Mario Giamporcaro spera di aggiungere 200 mila euro, piazzando anche una rimanenza di merce.

Ma riprendiamo la vendita dell’ex Lido. Una buona Pasqua per il commercialista Stefano Gropaiz, curatore fallimentare dell’albergo muggesano, una volta rinomata tappa della gastronomia ittica rivierasca. Per questo hotel - coinvolto dall’ottobre 2018 nel crac della famiglia Suraci messa in ginocchio da un debito di 650 mila euro con Equitalia - il fausto esito è giunto al terzo esperimento di asta, dopo che i primi due tentativi, risalenti al novembre 2020 e al settembre 2021, erano andati deserti. A comprare l’edificio, posizionato alle porte del centro paesano, un imprenditore triestino, non operatore del settore alberghiero, il cui nome resterà al momento riservato, in attesa che scada il periodo concesso ai rilanci. L’acquirente ha comprato i tremila metri quadrati del compendio - cui si somma un’analoga superficie di cortile-orto-boschivo - a una cifra che è quasi la metà della stima iniziale periziata a 2,2 milioni. Non si sanno le intenzioni dell’investitore riguardo la destinazione economica. «Segnale positivo - commenta il sindaco Paolo Polidori -: significa che Muggia ridiventa attrattiva».

Per la Colombin Giamporcaro aspetterà ai primi di maggio che si concretizzi l’offerta prima accennata, per metterla subito in asta . Nella denegata ipotesi in cui ciò non si verificasse, il professionista ha pronto il tipico piano B, che consiste nel saggiare il mercato mediante un’asta entro il 31 luglio. Anche in questo caso, fatale il sensibile calo di valore rispetto alla quotazione iniziale, che ammontava - compresi macchinari, arredi, laboratorio - a 5,8 milioni di euro. L’ex Veneziani era stata aggiudicata a 2,8 milioni: non è ancora esplicita la nuova vocazione dei 40 mila metri quadrati perchè la holding A.m. non ha chiesto l’autorizzazione insediativa a Coselag (ex Ezit).

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